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26 Marzo 2012

Spotpolitik: se la conosci la eviti

L’autrice di questo blog per lavoro frequenta soprattutto le aziende e negli ultimi anni ha seguito il percorso di molte di loro verso un linguaggio sempre meno burocratico e istituzionale e sempre più vicino a quello quotidiano delle persone, dei clienti. Percorso molto meno facile di quanto sembra, irto di ostacoli e pieno di trappole. Parlare come si mangia – quando si mangia bene e da persone educate – è piuttosto impegnativo.

Lo è anche per i politici e Parla come mangi è il titolo del quinto capitolo di Spotpolitik, il nuovo libro di Giovanna Cosenza.
Spotpolitik è “la politica che imita il peggio di ciò che fanno certe aziende italiane con la pubblicità. Quella che pensa che per comunicare basti scegliere uno slogan generico, due colori per il logo e qualche foto per le affissioni. Quella che riduce la comunicazione a uno spot televisivo, appunto. Come se comunicare coi cittadini fosse solo una questione di estetica superficiale e scelta grafica. O di cerone per andare in tv.”

Nella Spotpolitik si oscilla tra i due poli del burocratese stretto, rappresentato dal primo Bersani (ma spesso ci ricasca) al linguaggio aneddotico e barzellettaro di Berlusconi, passando per il turpiloquio dei leghisti, i pasticci legal-dialettali di Di Pietro, l’iperemozionalità di Vendola, le parole brandite come clava di Renzi.

Ma nelle 200 pagine del libro c’è molto di più: la storia degli ultimi anni di questo paese riflessa nello specchio della comunicazione politica. Un racconto scritto in maniera avvincente e appassionata, che si legge d’un fiato e che val la pena di leggere anche se a volte viene da ritrarsi di fronte alla scorrettezza, alla falsità e alla povertà di parole e di idee dei nostri politici. Ma “Se la conosci la eviti. Perciò cominciamo a studiarla.” conclude Giovanna.

0 risposte a “Spotpolitik: se la conosci la eviti”

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