Non so perché molti guru del mondo anglosassone si sentano sempre in dovere di usare uno stile secco come quello degli ordini di una caserma, senza una parola di più, come se dicessero “Impara, svelto, e non farmi perdere tempo!”
È lo stile di Jakob Nielsen e anche quello di Gerry McGovern, che ha appena stilato questo militaresco vademecum sulla scelta e la scrittura dei link.
Se consideriamo quale confusione regni ancora nella redazione dei link, ha fatto un lavoro meritorio. Ci sono molte verità e buone indicazioni, purché superiate il primo urto di nervi e teniate conto che questo livello di tassatività vale soprattutto per i siti dove si deve ottenere qualcosa di preciso nel più breve tempo possibile:
Comincia con il link, non con la frase. Spesso, tutto ciò che serve è un link semplice e chiaro. Niente testo di spiegazione o introduzione. Prima di tutto pensa al link. Scrivi testo a contorno solo se assolutamente necessario.
Scrivi i link come se fossero tanti titoli. Per ogni link al massimo otto parole. Scrivi il link come se l’utente dovesse vedere solo quello.
Non descrivere il formato (video, audio, word, pdf, blog). Di rado è utile. Perché le aziende linkano ai formati? Perché è più facile. I blog, per esempio di solito sono gestiti con un’applicazione diversa rispetto agli altri contenuti del sito.
Ogni link deve iniziare in modo diverso. Le prime 3-4 parole sul web sono fondamentali. Se linki una guida su come installare un router, scrivi “Installazione: istruzioni”. Non scrivere “Come installare questo router.” Prima l’esigenza di chi legge.
Un link è una promessa. Un segnaposto. Stai dando una direzione. Mettiamo che tu sia un turista in Irlanda e che voglia visitare Middleton nel Cork. Seguiresti il link “Città più visitate” ?
I link delle FAQ sono miseri. Le FAQ sono il classico esempio di pensiero aziendocentrico. L’azienda sa quali sono. Ma il cliente che ne sa? Molto, molto meglio usare link quali Compra, Installa, Risoluzione problemi, Tariffe, Dati tecnici, Programmi, Contatti.
Tratta i link come le fasi di un processo. Il cliente clicca su un link per completare qualcosa che deve fare. Tutto funziona solo se lui riesce a fare quello che deve. Assicurati che tutti i link lo aiutino a ottenere quello che cerca.
In ogni pagina ogni singolo link deve essere unico, autonomo, distinto, separato. Se si sovrappongono, il risultato è un’enorme confusione. Sulla homepage di Vodafone Irlanda le pagine di supporto si dividono in: “Telefoni & piani tariffari” e “Smartphone & apps”. Uno smartphone è pur sempre un telefono.
Idealmente, tutti i link di navigazione correlati tra loro dovrebbero stare insieme. Così, se sono in una pagina per un particolare prodotto, i link su quel prodotto non devono stare in parte a sinistra, in parte a destra e altri al centro. Altrimenti non so più dove guardare.
Evita i link stile Infinità e Oltre, quali Risorse e Tool. È come avere altri web dentro un web. Quando devi prenotare un volo, cerchi forse un tool? Molti siti della pubblica amministrazione britannica hanno il link “Do it online”. Che significa esattamente?
Evita dove possibile i link che indicano la tipologia di utente. Usali solo quando i diversi utenti fanno cose completamente diverse.
Non usare mai i Quick Links. Che vuol dire? Esistono forse link lenti? E se hai i Link utili, hai per caso anche quelli inutili?
Devo dire che il tono “Impara, svelto, e non farmi perdere tempo!” in questi casi a me piace. Anzi è proprio grazie a questo tono che la voce che ascolto arriva autorevole. Certo chi legge deve saper giudicare. Ma questo tono ti da una scossa rivitalizzante. Spunti mentalmente ogni sentenza per vedere se hai scritto bene i tuoi link.
Grazie, per la segnalazione e per la traduzione.
Monica