Nello stesso giorno, venerdì scorso, mi sono arrivate due belle riviste, una di carta e una online.
La cosa buffa è che quella di carta è nuova di zecca, numero zero, mentre quella online è veramente antica, anzi preistorica, per i tempi della rete.
La prima è Rrose., da Rrose Sélavy, nome con il quale Marcel Duchamp firmò alcuni dei suoi ready-made.
Dedicata alla “creatività, dalle arti visive al design”, è un vero oggetto che senti bello consistente appena lo hai tra le mani, come a fare da contraltare alla leggerezza dei pixel delle riviste online. Le pagine non sono tante, una sessantina, ma la carta è spessa come quella di certi libri di Bruno Munari, con bellissime foto e illustrazioni tra testi originali e altri tratti da libri e giornali (solo qualche nome: Annamaria Testa, Pasquale Barbella, Mimmo Iodice, Enzo Mari…) , ma impaginati in modo originale e spesso sorprendente. Pura content curation, ma sulla carta.
Se vi è venuta voglia di averla, è un’elegantissima free press: “Invio postale sul territorio nazionale a associazioni culturali, librerie, gallerie, musei, teatri, università, accademie, art café, studi professionali, aziende, alberghi e chiunque ne faccia richiesta.” Basta inviare un’email.
La rivista online è la storica Sagarana, puntualmente arrivata al n° 46, cui sono affezionata lettrice da più di dieci anni.
Molto simile alla nuova arrivata per trasversalità tra letteratura, creatività e arti visive, questa volta si apre con un lungo articolo del suo direttore Julio Monteiro Martins, Note sullo scrivere e sul pubblicare, che espone alcuni ottimi motivi per cui scrivere ha un valore in sé. Cito solo l’ultimo, come assaggio di un testo che va letto per intero:
Scriviamo per capire o scoprire qualcosa, per riempire una lacuna reale finora sconosciuta o irrisolta, per confrontare questa scoperta con quello che conoscevamo fino a quel momento, e chissà per un giorno comunicarla a qualcun altro e aggregarla alla visione collettiva del mondo.
Gentile Luisa, la tua segnalazione mi ha talmente ingolosito da mandare immediatamente una mail alla redazione di Rrose Selavy per avere la mia copia tra le mani del primo numero.
Evidedentemente devono essere già andati a ruba, perchè non ci sono più copie disponibili. Per noi che rimaniamo a bocca asciutta intanto la redazione mi ha regalato la copia digitale in pdf, che ho iniziato a sfogliare.
Claudia
[…] scelta coraggiosa di avviare di questi tempi una rivista cartacea su temi che trionfano in rete ho già scritto. Mi ha attirato subito il primo articolo, un’intervista all’art director Riccardo […]