Sto recuperando molte letture in questi giorni e anche riprendendo il ritmo di scrittura in questo blog.
Mentre Twitter esplode, il blog sembrerà pure un po’ fuori moda, ma la misura del post rimane la più congeniale per me.
E non solo. Nel passaggio da Splinder a WordPress ho ripercorso quasi nove anni di scritture, pensieri e vita, ed è stato rassicurante vedere ogni post – anche i più lontani – andare nella casellina giusta, temporale e tematica, pronto a rispuntare fuori con le giuste parole chiave. È un grande valore per me, e spero anche per voi.
Ho scritto tantissimo, e quasi sempre verso dicembre ho sentito il bisogno di rallentare, per fare spazio e riprendere. Quello che sto facendo ora, rendendomi conto di quanto poco basti per perdere l’allenamento. Più scrivi, più ti viene facile.
A incrociare questi pensieri è arrivato un post recente di Valeria Maltoni, bolognese modenese trapiantata da tanto tempo negli Usa che ha un blog interessante e famoso, Conversation Agent. Come la Maria Popova di Brain Pickings di qualche post fa, scrive tanto e con un ritmo regolarissimo, di quelli che invidi e ti domandi come faccia. In 7 Ways to Make Writing Your Creative Habit ce lo spiega in 7 punti (la traduzione è un po’ libera, in corsivo quel che man mano mi veniva in mente):
Immergiti completamente in quanto stai facendo.
Niente multitasking, musica di sottofondo, distrazioni. Tutte cose che rimandano il momento della verità, quello in cui ti metti alla tastiera e le parole scorrono sulla pagina. Ascolta quello che la mente ti dice.
(è una cosa sempre più complicata anche per una disciplinata come me, con un SuperIo alto come un grattacielo, ma è l’unico modo per afferrare il Flow, per dirla con Mihaly Csikszentmihalyi, e provare felicità anche nel lavoro)
Scopri cos’è che alimenta la tua creatività.
Poi trova il modo di averlo sempre con te. Una penna, un blocco per buttare giù appunti. Digito i miei post, ma scrivo appunti a mano dappertutto.
(per me è questo blog, scrivere un post è spesso il modo migliore per chiarirmi le idee)
Scopri chi sei.
Impara a capire come funzioni, cosa ti ispira, perché funziona quello che scrivi. Il vero segreto della creatività è voltarsi indietro e ricordare. Usa i ricordi per scoprire nuovi modi di scrivere e comunicare.
(leggere e scrivere con consapevolezza è il primo passo: fermarsi a capire perché ci piace ciò che ci piace, e magari scriverlo quel perché, così non lo dimentichiamo più)
Munisciti di una “scatola creativa” con appunti, immagini, idee, pronti da tirar fuori quando servono.
Tendiamo a buttare giù un testo sull’onda dell’idea, ma a volte un tema cresce e migliora se lo lasciamo a sedimentare. La scatola creativa funziona anche da incubatrice.
(qui sono abbastanza peggiorata, nonostante le mille applicazioni disponibili per raccogliere e ordinare le idee: mi capita ancora di buttare mille cose in un unico file word)
Improvvisa, e vedi che succede.
Sul momento scrivo alcuni dei post migliori. Lasciati andare, scrivi e basta. Il mio segreto? Quando comincio a sentire un piccolo contorcimento di budella, un lieve senso di paura, vuol dire che sono sulla buona strada. Fidati della pancia, è un’ottima guida. Ma se non ti metti a scrivere, questa sensazione non la conoscerai mai.
(a lasciarmi andare, ad abbandonare certezze e scalette, ho imparato col tempo; mi ha aiutata un bellissimo libro, di cui ho scritto sul Mestiere di scrivere)
Costruisci un ponte verso il giorno dopo.
Non pretendere di completare tutto entro la giornata. Magari il tuo momento di massima energia è dopo aver scritto un fantastico post. Cominciane un altro, buttalo giù a grandi linee, poi lascialo per completarlo il giorno dopo. Sarà un bel trampolino di lavoro, una spinta positiva per cominciare la giornata. E godersi tutto il lavoro di limatura, editing, titolazione.
(anche la giornata dell’editor ha il suo bioritmo: io faccio così e così)
Metti insieme la tua squadra di consulenti.
Ci sono persone che hanno tempo e sulla cui sincerità puoi contare. Cerca il loro consiglio, testa con loro le tue nuove idee. A volte tutto quello di cui abbiamo bisogno per realizzare un’idea è qualcuno che la ascolti.
(io ho la mia squadra di editor privati: mio padre e amici che fanno un altro mestiere ma si leggono con santa pazienza quello che scrivo, a volte dei veri e propri malloppi).
Modenese. Sono d’accordo, Maria Popova e’ molto prolifica.
Ciao Luisa, grazie per il link e la traduzione libera arricchita dai commenti tratti dalla tua esperienza e buon anno a te.
Ciao Valeria, è stata la tua citazione di San Petronio a portarmi verso Bologna…
Grazie a te per tutto quello che suggerisci e scrivi, e tanti auguri per un ottimo 2012.
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Per fortuna che ci sei.
Evviva Luisa che con i suoi link, suggerimenti e consigli pratici è la mia preziosa insegnante virtuale!
Anna
E’ sempre un piacere leggere il tuo blog, che seguo da un po’, anche se non ho mai commentato prima.
Permettimi un consiglio sulla gestione del materiale:hai mai provato office one note?
Io lo uso per l’università e lo trovo comodo a volte, anche se gli appunti preferisco prenderli a mano.
Tanti auguri per un 2012 pieno di energia.
Leonardo
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[…] suo post “W i post, lunghi quanto vuoi“, ancora una volta mi convince a mantenermi salda nelle mie idee, offrendomi consigli (che […]
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[…] sul web writing valida, in realtà, per moltissime attività creative, segnala la necessità di raccogliere le idee e lasciarle sedimentare (consiglio 4). Vuol dire, per esempio, mettere insieme dati, tentare una bozza, costruire una […]
[…] perdermi nulla. So per certo di non essere la sola, in questo: Luisa Carrada dice lo stesso in un suo post. E così, ho pensato di condividere, non tanto delle regole, quanto quello che serve a me per […]
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