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risali negli anni

3 Dicembre 2011

Paragrafi e capoversi

Oggi dovevo mettere nero su bianco la differenza tra paragrafo e capoverso, che tutti confondiamo, io per prima. Mi ha aiutata la Crusca nel suo prezioso servizio di consulenza linguistica:

Oggi per paragrafo si intende ciascuna delle parti in cui sono suddivisi i capitoli di un’opera. Il paragrafo (come del resto il capitolo) ha spesso un proprio titolo, e può a sua volta articolarsi in vari sottoparagrafi, che trattano temi più specifici e particolari nell’àmbito dello stesso argomento; questi, a loro volta, possono suddividersi in sotto-sottoparagrafi (ma, in genere, non si scende oltre un certo livello, se non in testi scientifici altamente formalizzati). Anche in mancanza di titolo, ogni paragrafo è individuabile dalla spaziatura che lo separa da quello precedente.

In un testo in prosa per capoverso si intende l’inizio di un blocco di testo separato dal precedente da un punto e a capo. In questo caso il termine ha a volte come sinonimo paragrafo; ma l’uso è improprio, perché in ogni paragrafo, naturalmente, ci possono essere più capoversi.

La verità è che io amo molto la parola capoverso, perché è chiara e un po’ desueta, ma proprio per questo a volte in aula mi capita di doverla spiegare. Paragrafo lo capiamo tutti, o almeno crediamo, perché, come ci dice la Crusca, un po’ di differenza c’è.

12 risposte a “Paragrafi e capoversi”

  1. ciao luisa,
    il testo rientrato ti viene in corsivo e più grande perché così è specificato nel foglio di stile. la modifica è cosa da due minuti, se ti fa piacere e mi dici come vuoi che appaia (uguale al resto del testo? in grassetto? ecc) posso spedirti due righe di indicazione per farla da sola 🙂

    chiara

    • Aggiungo che i colpevoli dell’ambiguità della parola paragrafo sono gli elaboratori di testo, in particolare le prime versioni italiane di Word e WordPerfect, localizzate negli anni ‘80. Era stata fatta una traduzione letterale perché non era stato riconosciuto il falso amico paragraph ≠ paragrafo e da allora la parola italiana continua ad essere usata con il significato che ha inglese, “testo che inizia in una nuova riga e che contiene almeno una frase”. L’errore è abbastanza noto ma è uno di quei casi in cui cambiare la terminologia avrebbe più svantaggi che vantaggi, anche perché ormai una gran parte degli utenti conosce solo quel significato di paragrafo. C’è un’ulteriore confusione terminologica con i nomi di alcuni segni grafici: il simbolo ¶ identifica il nostro capoverso ma in inglese si chiama paragraph sign (o pilcrow)e quindi spesso nel software localizzato diventa “segno di paragrafo”; il simbolo § identifica il nostro capoverso ma in inglese si chiama section sign e in italiano spesso diventa “segno di sezione”.

  2. Ciao Luisa,
    per quello che vale (sono solo una di tanti) ai miei occhi un pò acciaccati il corpo e l’interlinea del testo in corsivo sono perfetti. Il resto del testo ha un corpo un pò troppo piccolo.
    Un saluto.
    Monica

  3. Ciao Luisa,

    volevo segnalarti che cliccando sul link al servizio di consulenza linguistica della Crusca viene fuori “pagina non trovata”.

    ps: complimenti per il nuovo libro!

  4. gentilissima,
    sarebbe cosi’ cortese da spiegarmi come si individuano le sequenze in un brano per poter poi fare un riassunto?

  5. Secondo me c’è poco da confondersi tra i significati di “paragrafo” e “capoverso”.
    Io sono abituato a dividere i capitoli in sottoargomenti, cioè in “paragrafi”.
    Poi ogni paragrafo è formato da uno o più “capoversi” (a capo) che altro non sono diversi momenti dell’argomento del paragrafo.
    Un capoverso è formato da una o più frasi tra loro strettamente collegate, pertanto consecutive, interrotte solamente dal punto, mentre il capoverso successivo (punto e a capo, con rientro) è un momento integrativo dell’argomento del capoverso precedente e, comunque, dell’argomento dell’intero paragrafo.

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