L’inserto Domenica di Repubblica di ieri dedica una doppia pagina alla mostra Lists: To-dos, Illustrated Inventories, Collected Thoughts, and Other Artists’ Enumerations in corso alla Morgan Library di New York.
Liste quotidiane, pratiche, amorose, testuali, illustrate di artisti e scrittori. Molte le potete vedere su Brain Pickings, dove la curator Maria Popova ha dedicato alla mostra uno dei suoi bellissimi post.
La lista è uno dei generi testuali più antichi, percorre tutta la storia dell’uomo e tutte le arti. Basta pensare la poesia: da Esiodo a Prévert, alla Szymborska.
Nella scrittura dell’ultimo decennio regna sovrana, non sempre felicemente, come conclude Stefano Bartezzaghi il suo pezzo su Repubblica:
Oggi la scrittura per il web, svolgendosi tanto spesso per paragrafi anche numerati, ci lascia sospettare che la costruzione di una lista rimanga la principale (e forse primordiale) forma di sintassi a nostra disposizione. Ci rivolgiamo a questa, sino al mesto compromesso di ogni eccetera, ogni volta che il tempo dell’analisi si è drammaticamente accorciato e diventa urgente dirsi in fretta il necessario, perché sta per succedere chissà poi cosa.
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