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risali negli anni

4 Giugno 2011

Il mondo salvato dalla poesia

Che cosa hanno in comune un’anziana signora che vive nella periferia di una provincia della Corea del Sud e un giornalista italiano famoso e cosmopolita?

Prima di tutto li ho incontrati entrambi nel giro delle ultime ventiquattro ore. Poi hanno la stessa età: sessantasei anni. Ma soprattutto sono messi duramente alla prova dalla vita ed entrambi decidono di vivere il tempo che resta cercando la pace e l’armonia con sé stessi e lasciando qualcosa di buono alle persone che restano.

La signora coreana è la protagonista di Poetry, uno dei film più delicati che abbia mai visto. Vive in una casa piccolissima con lo scapestrato nipote adolescente, sempre attaccato al cellulare e ai videogiochi, e fa la badante per arrotondare la pensione statale. Ma è sempre elegantissima e sorridente con tutti, pronta a stupirsi per il profumo di un fiore e a commuoversi di fronte a un bel paesaggio. Le prove arrivano tutte insieme: una diagnosi di Alzeheimer e un tremendo guaio in cui si caccia il nipote. È la sua natura poetica a indicarle la strada e la scoperta di una vocazione tardiva ma potente: “Mi piacciono i fiori e dico cose strane”. Così si iscrive a un corso di poesia e la ricerca della bellezza nella vita quotidiana l’aiuta a prendere decisioni difficili, che le permettono di congedarsi in pace.

Il giornalista famoso lo conoscevo già molto bene, come tanti di noi. Non conoscevo però le sue foto e i suoi disegni, in mostra a Roma allo Spazio Fandango.
Terzani ha sempre girato il mondo con la macchina fotografica al collo, oltre che con il taccuino in tasca. Dal Vietnam all’Himalaya, attraverso la Cina, l’India e il Giappone, ci sono tutte le tappe della sua vita.
Lo sguardo sulla quotidianità e le persone dei luoghi che ha attraversato mi è sembrato della stessa pasta di quello della signora coreana: osservare per non assuefarsi ma continuare a meravigliarsi. Le foto dei minuscoli bambini del Mustang di fronte all’immensità della catena himalayana mi sono sembrati il simbolo di questa meraviglia.

E anche Terzani arriva alle stesse conclusioni: è la poesia che salva il mondo, anzi lui il mondo lo avrebbe affidato a una “congiura di poeti”, gli unici capaci di volare alto e pensare in grande al futuro dell’umanità.

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