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risali negli anni

21 Aprile 2011

Storytelling: la chimica si racconta


È proprio vero che l’alfabetizzazione può essere qualcosa di molto relativo e dovremmo sempre ricordarcene qundo scriviamo in particolari settori.
Puoi essere un grande archeologo e avere le idee piuttosto vaghe quando hai a che fare con i tassi di interesse. O sapere tutto sui tassi di interesse e perdere la bussola quando devi settare il nuovo account di posta sul computer.

Spiegare in modo semplice “per tutti” concetti che “a noi” sembrano scontati a volte è doveroso, ma raccontarli può persino appassionare chi ci legge.
Così, quando mio fratello Giovanni mi ha dato il libretto Sette incontri impossibili, che ha scritto per Federchimica in occasione dell’anno internazionale della chimica (è il 2011, lo sapevate?), non pensavo che lo avrei divorato, io che di scienza non capisco niente.

La signorina Chimica, con tanto di camice bianco, incontra sette scetticoni e si racconta: una ragazzina che sogna di fare la scrittrice, un inventore, un imprenditore, un cuoco, una mamma ansiosa, un ipocondriaco, un ambientalista.

Alla ragazzina che a scuola diserta le sue lezioni, la Chimica spiega la poesia della sua lingua:

R: E tu, da dove esci?
CH: Sono un po’ dappertutto.
R: Figurati, e io che pensavo che tu vivessi a scuola.
Comunque, non mi interessi.
CH: E perché?
R: Perché io da grande farò la scrittrice. O magari la poetessa.
CH: Bello!
R: Lo so. Quindi, lo vedi tu da sola, che me ne faccio di te?
CH: Già…
R: Non ti offendere, ma sei così arida con quelle tue formule.
Vuoi mettere “acca-due-o” con “acqua”?
Ci puoi scrivere qualcosa di meraviglioso come “chiare,
fresche, dolci acque, dove le belle membra pose colei,
che sola a me par donna”. Pensa a quanto sono più belle
le parole. E ora, vorrei continuare a leggere il mio libro.
CH: Aspetta, anche le mie formule sono parole.
R: Non ci prendiamo in giro, va bene?
CH: Non mi permetterei mai. È che anch’io sono una lingua.
R: E io sono Francesco Petrarca.
CH: No, davvero…
R: Senti, una lingua serve a far esprimere delle persone e non
mi sembra di aver mai sentito qualcuno esprimersi a formule.
Neppure il mio professore di chimica, il che è tutto dire.
CH: Ma la chimica è la lingua in cui si esprime il mondo.
R: Sarà, ma io no. E neppure le persone normali.
CH: Voglio dire il mondo delle cose, insomma tutto ciò che
si può toccare. Le mie lettere sono gli elementi: idrogeno,
ossigeno, carbonio, azoto, ferro e così via.
Ne ho un centinaio. E il mio alfabeto è il sistema periodico,
una bellissima tavola in cui gli elementi sono ordinati
a seconda delle loro proprietà, cioè del modo in cui
reagiscono…
R: Sono commossa. Ora, se permetti…
CH: Ancora un momento. Unendosi fra loro, gli atomi
degli elementi formano le molecole, che sono le mie parole.
Proprio come con le lettere, con gli elementi si possono formare
infinite parole. Parole per le rocce e parole per l’aria, parole
per i colori dei fiori e parole per i loro profumi, parole
per gli anticorpi che ci difendono dai virus e parole
per far crescere un bambino. Tutto quello che esiste, vivo
o inanimato che sia, è fatto di molecole.

Il resto lo potete leggere su Sette incontri impossibili, scaricabile liberamente e deliziosamente illustrato da Annalisa Beghelli.
Per ricordarci che di fronte a un tema che non conosciamo siamo tutti bambini.

0 risposte a “Storytelling: la chimica si racconta”

  1. Che bello, grazie!
    A tuo fratello Giovanni e a te per avermi fatto conoscere questo suo lavoro.
    Tanti anni fa ho studiato chimica industriale e non l'avevo potuta apprezzare in questo modo :-).

    Buona giornata
    Stefano

  2. Molto accattivante! Anch'io, come Stefano, ho studiato chimica tanti anni fa e anche se poi la vita mi ha portato altrove è rimasto sempre un luogo particolare nel mio cuore per lei.
    Grazie a te per questa segnalazione, grazie a tuo fratello Giovanni per aver scritto questo libro, grazie a Federchimica per averlo pubblicato. Lo leggerò senz'altro.
    Buona giornata
    Cristina
    p.s. complimenti per il blog nel suo insieme.

  3. davvero questa conversazione fa venire la voglia di leggere l'intero libro….."Sette incontri impossibili"…avrò presente questo titpolo…..bel post!!
    JessicaPrestitoVitalizio

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