Il lenzuolone qui sopra vi sembrerà troppo lungo per una pagina web, molto molto below the scroll.
Eppure si scrolla eccome, questa unica pagina che racconta il 2010 di Thomson Reuters, una delle prime società al mondo nell’informazione economico-finanziaria.
È l’annual report 2.0: un’unica pagina che offre il panorama dell’anno, leggibilissima con le sue piccole ma chiare porzioni di testo, con l’ordine delle informazioni esattamente come te lo aspetti e la giusta varietà visiva.
Sai tutto l’essenziale, ma vai facilmente dappertutto, fino al più profondo approfondimento: al documento sequenziale di 150 pagine in pdf, allo slide show con le foto più belle dell’anno, al nuovo sito The Knowledge Effect che riassume la filosofia del gruppo, ai filmati, al bilancio sociale, ai grafici con i risultati economici, alla cartina interattiva con le sedi nel mondo…
Un esempio di leggerezza precisa e rigorosa, di leggibilità e intrattenimento insieme, ma con una cornice “antica” perché inizia e finisce come la lettera agli azionisti del bilancio tradizionale.
Quanto al “perché” del leggero lenzuolone interattivo, lo spiegano i due top manager all’inizio. Vale per il loro business e vale per noi che leggiamo loro:
Anche se il mondo è inondato di dati – oltre 800 exabite secondo le stime più recenti – il problema che i professionisti hanno di fronte non è la sovrabbondanza di informazioni. È la mancanza di buoni filtri. In un mondo sempre più rumoroso, Thomson Reuters migliora il rapporto segnale-rumore per i professionisti in tutto il mondo.
I comunicatori che hanno realizzato l’annual report hanno interpretato questo messaggio alla perfezione.
Per la scoperta, grazie a Jan Schultink, presentation designer di Tel Aviv e blogger generoso.