Le analogie tra le tesi internettiane del Cluetrain Manifesto e le loro antenate rinascimentali sono più numerose di quanto pensiamo.
Anche se le tesi di Lutero sono le più famose, l’inventore del genere fu Pico della Mirandola, alla corte di Lorenzo il Magnifico.
Pico e gli altri intellettuali della cerchia neoplatonica fiorentina avevano un’ansia di dibattere e confrontare le proprie idee forte quanto quella degli intellettuali del nostro mondo globalizzato.
Il libro, appena inventato, era un veicolo ancora troppo costoso e poco diffuso.
Così si inventarono le tesi: ogni tesi un foglio, tutti staccati. Quando il pacchetto era pronto, si faceva una lista di tutti gli intellettuali europei che si volevano coinvolgere nella discussione; insomma si faceva la mailing list.
I pacchetti prendevano la via di Parigi, Oxford, Praga, Rotterdam, Augusta…
Chi riceveva le tesi scriveva i propri commenti sul foglio e poi li rimandava indietro. Il meccanismo era un po’ lento, ma funzionava proprio come i nostri post.
L’ho imparato qualche ora fa all’Auditorium durante la conferenza che Claudio Strinati ha dedicato a quella impareggiabile agenzia di comunicazione che tra cinquecento e seicento è stata la Compagnia di Gesù.