Un testo è chiaro se i suoi contenuti informativi sono ben riconoscibili e interpretabili da parte del destinatario e se la loro concatenazione logica rispetta uno sviluppo coerente e graduale rispetto alle conoscenze pregresse del destinatario e alle sue aspettative di conoscenza dell’argomento
trattato.
Un testo è preciso se le parole usate e le connessioni logiche tra le frasi risultano univoche ed esplicite. La vaghezza e l’ambiguità lessicali, infatti, favoriscono incertezze nell’interpretazione del testo, e connettivi frasali troppo lunghi, arcaici o involuti ne rallentano la comprensione.
Un testo è coerente dal punto di vista linguistico se permette di riconoscere senza equivoci quando ci si riferisce a uno stesso argomento e se permette anche di seguirne lo sviluppo logico.
Un testo è semplice se dà la preferenza a parole conosciute dalla maggior parte dei cittadini o se riesce a parafrasare o a spiegare con sinonimi o esempi gli inevitabili tecnicismi, e se organizza i periodi in modo lineare con poche subordinate e con un uso adeguato della punteggiatura.
Un testo è economico se contiene tutto quello che è necessario e solo quello che è adeguato allo sviluppo del suo contenuto. In particolare, un testo ben costruito è privo di ridondanze, cioè parole e frasi che ripropongono inutilmente concetti già espressi.
I principi di chiarezza, precisione, coerenza, semplicità ed economia possono, in singoli contesti, entrare in conflitto tra loro. Si tratta di trovare, di volta in volta, il punto di equilibrio tra questi principi.
Questo testo cristallino è tratto dalla Guida alla redazione degli atti amministrativi. Regole e suggerimenti a cura dell’Istituto di teorie e tecniche dell’informazione giuridica del CNR e dell’Accademia della Crusca, presentata venerdì scorso a Firenze.
La guida è piuttosto specialistica e non rinuncia al pomposo e antiquato “Preambolo”, però le 29 Regole linguistiche per la stesura degli atti amministrativi (pgg. 19-51), pur non offrendo indicazioni nuove rispetto ad altre guide che ho già segnalato, sono fatte veramente bene e sono utili a tutti, anche a chi scrive procedure in azienda.
Approfitto per citare Buone idee / Good ideas, che aveva indicato che questa guida si può scaricare anche dal portale PACTO: è un blog dedicato alla segnalazione di idee, iniziative, progetti che contribuiscano al "buon vivere" dove si trovano molti spunti interessanti.
grazie luisa
Ma come mai queste buone regole (valide per molti usi) non vengono quasi mai applicate in ambito amministrativo?
Rossella
Cara Luisa
GRAZIE per l'utilissima e generosa condivisione delle tue scoperte.
Quest'ultima in particolare mi ha riportato alla mente Diogene e la sua lanterna accesa anche in pieno giorno.
Come l'attuale ricercatore di informazioni e documenti chiari e aggiornati che deve affinare fiuto e antenne dietro tracce labili.
Saluti sardi
Miriam
salve, luisa
ho avuto la grande fortuna di seguire le tue lezioni al corso Nuovi Giornalismi, due anni fa. Da allora leggo il tuo sito e utilizzo i preziosi strumenti che metti a disposizione di tutti. Ricordo che a lezione usavi spesso il termine 'sfidante' (dall'inglese challenging, immagino). Mi è rimasto impresso e l'ho adottato.
Vorrei sapere se oltre all'utile documento che ho trovato sui quaderni di MdS, hai pubblicato qualcos'altro sulla scrittura di un comunicato stampa. Magari con esempi e possibili controesempi. E se c'è qualcosa nel sito sulla scrittura di un curriculum vitae.
un saluto affettuoso con grazie ammirato
diana
p.s. che io sappia, le tue lezioni, insieme a quelle della professoresa Piemontese e della fantastica insegnante di inglese Christine Eade sono state le più votate dagli studenti.
d
Diana,
anche io ho un bellissimo ricordo delle ore passate con voi e sono contenta quando ho vostre notizie 🙂 … e ne ho, ne ho…
Però inorridisco all'idea di averti inculcato "sfidante". È una parola che detesto… mamma mia! Mi cospargo il capo di cenere e come tua ex docente ti intimo di buttarla subito nella Black list.
Un saluto affettuoso.
Luisa
macché non butto niente. Sfidante me lo tengo, mi spiace. Magari gli editor me lo cassano, ma io in nota scrivo: "Lo dice la Carrada" (come "Flann said it, I believed it and that settles it!" che si dice in Georgia, alludendo a Flannery O'Connor.
(Io ero la vecchietta del corso… sono una traduttrice – lavoro da trent'anni – ed ero lì per il corso di editing. Oggi traduco anche per Internazionale…)
per quanto riguarda i comunicati, hai qualche suggerimento o riferimento?
d
Diana,
no, a dire il vero il Quaderno scritto da Mariella Governo sul comunicato stampa è quanto di più esteso conosca in italiano.
In inglese, invece, darei senz'altro una spulciata a Ragan.com.
Sui CV non sono proprio esperta, ma in rete c'è moltissimo.
Luisa