Hanno la pelle bianca, trasparente e luminosa come le perle che adornano i loro capelli, il collo, gli abiti.
Del loro corpo vediamo solo il volto e le mani. Il resto è un trionfo di velluti, sete, voile e damaschi, dipinti filo per filo.
Dall’abbondanza delle pieghe, se ne intuisce tutta la morbidezza, eppure le avvolgono e le isolano dal mondo come fanno le corazze lucenti con i loro mariti.
Tanta magnificenza non sembra affatto appagarle, anzi sembrano rivolgere al pittore uno sguardo triste, quasi disperato.
Eppure sono tutte nobili, ricche e bellissime: Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I de’ Medici, le sue giovanissime figlie, Lucrezia Panciatichi e altre signore della Firenze bene della metà del cinquecento.
Agnolo Bronzino le ritrae in uno spazio angusto e ristretto, in cui c’è posto solo per loro, a volte con il loro bambino, e i pochi simboli del loro status e delle loro virtù, quasi sempre un libro e un cagnolino, che rappresentano la devozione e la fedeltà.
La malinconia profonda di Eleonora di Toledo l’ha colta anche il poeta e scrittore Roberto Piumini, autore dell’itinerario dedicato ai bambini alla splendida mostra su Bronzino che si tiene fino a gennaio a Palazzo Strozzi a Firenze. Ai giovanissimi visitatori suggerisce in versi di prendere per mano Eleonora e di trascinarla giù dal suo balcone della villa di Careggi per portarla a fare finalmente una corsa nel parco.
Solo una di loro pare star bene nel proprio vestito e nella propria pelle e infatti non supplica il pittore con gli occhi, ma guarda lontano, proprio come fanno gli uomini. È l’energica, volitiva e nasuta poetessa Laura Battiferri, moglie dell’architetto Bartolomeo Ammannati. Lei i libri non li teneva in mano per essere ritratta. Li scriveva e li pubblicava, e con gli uomini discuteva di letteratura e di poesia.
La sala che riunisce tutte le belle prigioniere è forse la più intensa di una mostra straordinaria, che espone l’80% della produzione di Bronzino, con quadri che arrivano da tutto il mondo.
Di sicuro la mostra più bella che abbia visto negli ultimi anni.
Una bella recensione:
Con quelle facce da Bronzino, Marco Vallora su La Stampa
Caspita mi hai messo voglia di andare a Firenze apposta per questa mostra. Quasi quasi da qui a gennaio…buona settimana, Mariella
Complimenti bellissmo post. A quando il tuo primo libro per spiegare con parole così semplici e coinvolgenti la bellezza dell'arte ?
Un caro saluto.
Antonio