Qualche mese fa il Comune di Roma mi aveva mandato un avviso di pagamento per un omesso pagamento ICI del 2004. Io avevo pagato e il bollettino postale lo confermava.
Ho chiamato il numero verde e una gentilissima impiegata mi ha spiegato come stavano le cose, mi ha assicurato che non dovevo preoccuparmi, ma solo inviare il bollettino. Anzi, potevo farlo anche subito per email.
Così ho fatto, ricevendo persino la conferma, chiarissima, nel giro di pochi minuti.
Da non credere: tutto risolto senza muovermi da casa.
Ora è arrivata per posta la lettera ufficiale: tutto a posto.
Solo che per capirlo ci ho messo un bel po’:
PROVVEDIMENTO DI ANNULLAMENTO D’UFFICIO DELL’ATTO DI IMPOSIZIONE IN VIA DI AUTOTUTELA
Vista l’istanza…
Considerato che i vizi denunciati dall’istante appaiono fondati anche in esito alla documentazione probatoria prodotta dall’interessato.
Considerato che la Deliberazione di Giunta Comunale n. 131 del 25/2/2000, concernente la disciplina dell’autotutela sugli atti emessi in materia di tributi ed altre entrate, stabilisce che i Funzionari Responsabili delle Entrate hanno il potere dovere di annullare, in tutto o in parte, gli atti viziati.
Considerato, altresì, che questo Comune persegue un interesse pubblico nel correggere gli atti impositivi viziati e quindi, adottando il procedimento dell’autotutela evita il contenzioso con probabile condanna alle spese di lite in ipotesi di soccombenza
ANNULLA
l’avviso di accertamento I.C.I. n. 1234567, del 16/11/2009, anno d’imposta 2004, alla Sig.ra CARRADA LUISA, per la seguente motivazione:
– MANCATA O ERRATA CONSIDERAZIONE DEI PAGAMENTI ICI ORDINARIA ESEGUITI
Pertanto, gli importi indicati nell’atto impositivo a titolo di imposta, sanzioni ed interessi non sono più dovuti.
Mamma mia, era proprio tanto che non leggevo più un testo in burocratese stretto! Che mi ha colpito soprattutto perché concludeva in modo un po’ inglorioso un servizio invece ottimo, che ho apprezzato molto.
Suvvìa, conto sul volenteroso Comune: che faccia un ultimo sforzo e prepari un testo più semplice e comprensibile.
“Gnente” di nuovo, dunque. La pubblica amministrazione continua ad esprimersi in burocratese stretto a dispetto dell’ormai lontana “Proposta Cassese” e norme successive. Mi reco all’Inps per una visita in seguito alla mia richiesta di cure termali. Il medico mi informa verbalmente dell’esito negativo. “Ciao, arriverci” penso, ingenuamente. Una settimana più tardi – fortuna che era sabato ed ero a casa – mi arriva una raccomandata col testo, “Ricusazione dell’istanza prot. N.” eccetera. Tra l’altro, se il medico mi avesse fatto firmare il suo referto in ambulatorio, i contribuenti avrebbero risparmiato i costi della redazione dell’affrancatura della lettera, e io – eventualmente – il disturbo di andare all’ufficio postale per il ritiro della raccomandata.A proposito, la Pec a cosa serve!?
Anche il Comune di Castelletto Ticino ci ha richiesto il bollettino Ici 2005 (e oltre addirittura) per mancati pagamenti.Anche noi eravamo a posto e abbiamo inviato loro le copie. Ora attendiamo conferma e vediamo se in provincia scrivono un po' meglio ;-)PS Mi sa che hanno perso tutti i bollettini visto che li richiedono anche a chi ha già pagato (ma quest è un altro discorso).Tua Mariella
A proposito di burocratese:mentre ero in coda in questura per il passaporto, ingannavo il tempo leggendo i vari avvisi per gli stranieri relativi al permesso di soggiorno. Erano tutti relativi a un unico argomento: la possibilità di uscire dall'Italia mentre si è in attesa del rinnovo del permesso. Ho dovuto rileggerli tutti almeno una volta per capire che uno straniero, regolare, può uscire dall'Italia per recarsi in un altro paese europeo anche con la sola ricevuta della richiesta di rinnovo e non è obbligato ad attendere il permesso vero e proprio.Ora mi chiedo come possa capirlo un immigrato che conosce l'italiano solo a livello base. Ma almeno questi avvisi non possono scriverli nella maniera più semplice possibile???
Spesso le prime vittime della burocrazia sono gli stessi impiegati i quali sono costretti a muoversi cosi. Non vi dimenticate che sono "dipendenti" ciò significa che " dipendono…" dal funzionario dal resposponsabile dal capo servizi ecc.non sono automomi. molti sanno pensare e sanno anche scrivere, ma non possono decidere, ciao a tutti.
Tutto vero, però vedo che molti testi della PA sono oggi scritti in modo più leggibile e comprensibile.Se ci scandalizziamo ancora tanto è anche perché ci stiamo abituando a una comunicazione complessivamente migliore e quindi siamo diventati più esigenti!Luisa
Sì, da un lato è vero che alcuni sono più educati e quindi esigenti, però…è vero anche che il burocratese è virale e contagia gli esseri umani anche fuori delle sedi proprie.Ecco un e-mail ricevuto per sbrigare una faccenda organizzativa:(Luisa, è un regalo per la tua "cartellina degli orrori")"Gentile dottoressa,oggi mi sono coordinato con la dott.ssa xxx in ordine a modalità e contenuti della prossima lezione. Sarebbe opportuna – in termini di maggiore proficuità possibile dell'intervento e con finalità della massima assonanza dello stesso al quotidiano lavoro dei destinatari – la nomina, a latere mei, di un "assistente" tra i discenti che mi segnali le questioni pratiche di maggior momento che interessano gli uffici di destinazione della docenza in parola.Potrà coordinarsi direttamente, sul punto, con la dott.ssa xxx con la quale è intervenuto in data odierna un pertinente scambio di idee.Mi consenta cordialissimi saluti"Scusate la lunghezza, ma non ho voluto farvi perdere neanche una virgola di questa infilata di perle. E' tutto vero, dalla prima all'ultima parola!Buona giornataMarina
concordo con il commento 4.Sono una dipendente di un Urp, spesso i miei testi vengono corretti dal dirigente per introdurre termini obsoleti quali "lo scrivente ufficio" oppure " ad ogni buon conto"… orribili.
Salve, anch'io mi metto sulla scia del commento 4.Come istruttore amministrativo scrivo lettere per i cittadini del mio Comune. Cerco di applicare le indicazioni di questo sito sullo scrivere in modo chiaro ma il funzionario che le firma le riporta al burocratese stretto con l'uso delle forme impersonali, i oaroloni e le frasi dove l'elemento principale è in fondo ad un treno di premesse.Molti destinatari sono cittadini stranieri che poi vengono in ufficio con la lettera in mano per chiedere – a noi istruttori e collaboratori amministrativi – cosa c'è scritto.PS Meno male che in genere i funzionari non hanno rapporti con il pubblico perchè spesso parlano come scrivono. Di male in peggio.Nidia –