Venerdì sera, mentre tornavo in treno da Genova e leggevo Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana di Gian Luigi Beccaria, avrei voluto avere non il libro di carta di Einaudi, ma un bel Kindle con cui estrarre pezzi e ricomporre un libretto con quello che man mano andavo sottolineando.
Ne sarebbe uscito qualcosa di molto più smilzo, ma sicuramente di migliore.
Il libro ha un bel titolo (tratto da Calvino), una copertina deliziosa, la bella carta dei Saggi Einaudi. L’autore è un bravissimo linguista, un simpatico intrattenitore e conversatore. Eppure il libro non funziona.
Non funziona perché si limita a raccogliere i brevissimi articoli della rubrica Parole in corso che Beccaria pubblica da anni ogni settimana sul Tuttolibri della Stampa.
Articoli che spesso apprezzo e che hanno nelle trenta righe la misura ideale, proprio come dei post.
Uno dietro l’altro, per 240 pagine, anche se aggregati per temi, danno un risultato di opprimente monotonia.
Non perché molti li avessi già letti, per carità, ma perché mancava quel minimo di doveroso editing che il passaggio dal settimanale al libro avrebbe imposto.
Per evitare ridondanze e ripetizioni continue, e per rispetto del lettore che ha speso ben 18 euro per un libro, non per una pigra collazione di articoli.
Comunque, con la matita ho fatto passare per l’imbuto, anzi per il colino, le 240 pagine e fortunatamente parecchie cose interessanti sono riuscita a filtrarle.
PS Dal punto di vista delle letture la mia trasferta genovese non è stata molto fortunata, visto che all’andata avevo letto La tirannia dell’e-mail di John Freeman, un libro di cui puoi solo constatare l’assoluta inutilità.
Apprezzo questo post per almeno due motivi:1 – Hai sempre parlato più che bene di Gian Luigi Beccaria, citando a più riprese, e sottolineandone l'utilità, le osservazioni proposte nei suoi articoli. Il fatto stesso di riuscire a fare un'analisi lucida e distaccata del suo libro, che a quanto pare è "tout court" un copia-incolla dei suoi pezzi, dimostra l'assoluta mancanza di timori reverenziali nei suoi confronti, indice di piena autonomia intellettuale (non voglio darti un giudizio, non ne hai certo bisogno, ma l' autonomia intellettuale è, secondo me, un traguardo davvero notevole).2 – Finalmente anche tu, sempre così perfetta, hai fatto un piccolo errore ortografico (collazione) forse pensando già alla colazione di domani mattina! 😉 Evviva, e lo dico con tanta stima e ammirazione per il tuo lavoro.bettiblu
Gentile Luisa,e pensare che la "La tirannia dell' e-mail" è consigliato come libro per l'Estate (Settimanale 7 del Corriere della Sera dell' 8 Luglio) dalla star dei critici letterari Antonio D'Orrico. Qui le sue parole su questo testo: "… il libro racconta quello che dice il titolo e molto altro, in modo interessante, istruttivo e non banale…" Ma certi "mega intellettuali galattici" li leggono veramente i libri che recensiscono?Sempre tanti complimenti per il sito ed il l blog (ormai lo leggo da 7 anni!!)
Stimo moltissimo Beccaria, e lo ribadisco. Quello che non ho apprezzato, ma qui la responsabilità è soprattutto della casa editrice, è il travaso tout court dei brevi articoli in una forma da cui ci si aspetta cura e coerenza quale è quella dei Saggi Einaudi.Mi ha fatto anche riflettere come oggi, circondati come siamo da frammenti testuali in rete, forse da un libro ci aspettiamo molto di più. Almeno io.Che non sia più un mero supporto, ma una forma appunto chiusa e coerente, un percorso rigoroso e senza sbavature.Quanto all'altro libro, non so cosa dire, tanto l'ho trovato vuoto. Pensate che la metà delle pagine è occupata dalla storia del servizio postale e che la soluzione alla "tirannia dell'email" è un elenco finale di consiglietti tipo "controllate la posta solo due volte al giorno".Per anni ho segnalato solo i libri che mi erano piaciuti molto e ho avuto una sorta di ritrosia verso la stroncatura. Oggi riesco a leggere molti più libri belli perché le opinioni degli altri lettori come me mi aiutano a schivare quelli brutti. Ho deciso che avevo il dovere di ricambiare con più sincerità e meno timidezza.Luisa
Con gioia ritorno agli studi filologici universitari per il significato della "collazione" come confronto e riscontro fra diverse copie di testi letterari e documenti oppure fra le copie e il testo originale, per elaborare un'edizione critica.Però gli imbuti e i colini della frase successiva suggerivano veramente l'idea della colazione mattutina, almeno quella che facevo da piccola utilizzando un colino strettissimo per fermare il più sottile strato di panna del latte.Saluti sardiMiriam
Cara amica Luisa,un altro pensierino dalla deliziosa Carmel, sul Pacifico, a due ore da San Francisco (un freddo! Ho fatto una passeggiata in spiaggia con felpa e giubbottino!).Pensa che in questo viaggio meraviglioso ho sbagliato in toto le due letture che mi sono portata e ho deciso anch'io di comprarmi il kindle così posso variare.Ho letto "Americana" di Don DonLillo, trama perfetta per il mio viaggio: dopo 100 pagine ho capito che non sarebbe successo nulla e così è stato 🙁 Scrittura splendida ma non basta a farne un libro interessante.Ho poi letto "obbligata" da mia sorella "Uomini che odiano le donne" di Larsson incuriosita come sempre da un libro che diventa best seller mondiale. Intrigo super ma per i miei gusti troppo lungo e raccapricciante in molte parti.Insomma mi sono poi comprata un giallo qualsiasi in inglese: ma mi rimane una voglia di matta di leggere gli altri libri lasciati a casa sullo scaffale fisico e virtuale.Torno mercoledì prossimo e ti chiamo al più presto.Tua MariellaPS Fai bene a stroncare qualche libro. Aiuta a evitare agli altri di perdere tempo.
Internet un grande spazio virtuale dove tutti amano scrivere ortografiamente sbagliato alcuni e perfetti altri ma scrivere unisce gli uni e gli'altri per quel pensiero libero di scrivere cose vere e tanto pensate da essere sempre nei nostri pensieri ecco perche commento e quindi scrivo.
mi piacerebbe sentire cosa ne pensa il prof: Beccaria… "Ne sarebbe uscito qualcosa di molto più smilzo, ma sicuramente di migliore." … è una frase che "non suona" corretta…