Poco fa, mentre temperavo una matita, ho forse messo a fuoco il vero perché non mi sto comprando né il Kindle né l’iPad.
Ci sto girando attorno da un bel po’. Mi do tempo, mi dico che vale la pena che passi l’estate, che i prezzi scenderanno ancora, che le versioni miglioreranno, che ci saranno più titoli a disposizione. Tutte scuse.
La verità è che temo l’impatto “matita zero”.
Tutti i libri non narrativi, e ne compro e leggo tantissimi, li chioso, li sottolineo, li riempio di appunti e di post-it.
Se sono molto belli e costosi, scrivo gli appunti sui post-it di formato più grande e li appiccico sulle pagine.
Un vero lavoro di bricolage, in cui la dimensione fisica è molto importante, e così il tempo che ci metto a scrivere i miei appunti, e così il punto della pagina dove li scrivo e i segni grafici che decido di usare per tenermi breve.
Molto spesso, come oggi, quegli appunti manuali li travaso in un file word. Non è semplice copiatura: mentre scrivo li riordino, li collego con altri testi, altre idee nascono e si fissano nello stesso file anche loro. Così nascono i post di questo blog, gli articoli del sito, le slide per una lezione, i capitoli dei libri.
In questo momento la vera motivazione all’acquisto di un e-reader sarebbe una sola: partire per un lungo viaggio, desiderare di portarsi appresso tanto da leggere, avere la necessità di un bagaglio leggerissimo.
Una prospettiva molto realistica.
Bel post…Matita e post-it possono benissimo convivere con e-readers e iPad. Dipende dagli usi, da ciò che si legge, da dove lo si fa…
Condivido in pieno! Grazie per avere messo a fuoco anche la mia remora.
Anch'io avevo le tue stesse perplessità.Uso modi molto simili ai tuoi di leggere e fissare le osservazioni e le idee che mi vengono in mente.Alcuni mesi fa mi sono deciso. Ho comprato il Kindle.Il tam tam della rete mi ha portato a scegliere quello più piccolo e maneggevole. Funziona!Non solo perchè potrò alleggerire la mia valigia in vista delle vacanze, ma soprattuttto perchè ho trovato ciò che mi aspettavo da un e-reader: la possibilità di annotare tutti i miei pensieri e trovarli magicamente memorizzati sul mio pc. Con tanto di testo di riferimento originale a fianco.Roberto B.
Su iPad c'e' Penultimate che e' una app per scrivere appunti a ano su bellissime moleskine elettorniche con un stylus apposita. E' molto molto elegante e affascinante, ma la stylus (almeno quella che ho io) va che e' una schifezza 😉
Io invece non sono mai riuscito a scrivere su di un libro. Mi sembra sempre di rovinarlo o addirittura violentarlo, con i miei scarabocchi.Da qualche tempo, però, essendomi avvicinato alla scrittura sento la necessità di leggere in un modo diverso: sia che sia un libro o un articolo di giornale.Credo che prenderò spunto da questo post per iniziare, magari da qualche articolo per poi passare a un volumetto poco prezioso: dopotutto non posso mettermi subito a correre :)SuperfoxP.S. E' la prima volta che commento un post e vorrei approfittare per manifestare il mio apprezzamento sia per il libro "Il mestiere di Scrivere" che per questo blog. Grazie.
I libri, le matite, le penne, li frequentiamo dall'età di 5/6 anni. Con loro siamo cresciuti, abbiamo imparato a leggere e scrivere, ci siamo divertiti a disegnare, a fare "le orecchie" per segnare le pagine. Le maestre ci hanno fatto battere il cuore con le linee rosse e decise sopra gli errori ortografici.Lì c'è, credo, la nostra storia, qualcosa di molto familiare che ci fa stare bene. Aprire un libro, scrivere una appunto, è un po' come aprire un varco in un acquario. Ti puoi tuffare, dire la tua, dialogare con chi quel libro lo ha scritto e potergli dire: ok, tu la pensi così, ma sappi che la cosa si può vedere anche da un altro punto di vista, oppure collego questa tua idea con altre mie idee. Ciò che conta non è chi ha ragione, ma il privilegio di poter "vivere" quel libro, di poter dire la propria (con matita, penna o post-it) in quella comunicazione in due tempi che è il libro. L'andata di chi lo ha scritto e il ritorno, il feed-back di chi lo legge.Sono convinta che difficilmente le nuove tecnologie potranno sostituire del tutto carta e penna. La storia ci ha insegnato che i mezzi di comunicazione si sommano e non si escludono, a noi fruitori l'onore e l'onere di farne il miglior uso possibile. ps) anch'io porterei un kindle in un lungo viaggio (ma anche breve, pur di partire!), portandomi però anche la mia borsa-casetta viaggiante di libri e matite.Ciao Luisa e grazie per i tuoi post sempre interessanti.bettiblu
Ma quanti titoli sono già realmente presenti sul iPad o su KindleMatteo
E perché, invece del Kindle tanto di moda, non un Bebook, con cui si acquistano i libri dove più pare e piace, invece di poter acquistare solo da Amazon?
Gentile Luisa,ho l Kindle da Natale. Appena è arrivato nella sua scatola di cartone marron con il logo della Amazon ero emozionato come un bambino. L'ho subito messo a caricare ed il primo libro scaricato in pochi secondi è stata un esperienza StarTrekiana: mi son detto questo è il passo definitivo per il teletrasporto della conoscenza umana.Ero convinto che per l'adorato libro di carta fosse giunta l'ora della vetrina dell'antiquario. Poi ho provato a leggere e debbo dire mi sono perso. Non capivo neppure il perchè ,il Kindle ha delle funzioni utilissime: lo schermo che non stanca gli occhi, il vocabolario che ti da subito la traduzione di una qualsiasi parola semplicemente portando il cursore su di essa, la lettura vocale del testo in lingua originale a più velocità, la possibilità di prendere appunti. Ma non c'è stato nulla da fare più andavo avanti a leggere, più sentivo che qualcosa mancava. Ancora oggi, sei mesi dopo, non ho capito cosa sia questo qualcosa, Forse è l'abitudine a leggere sul testo di carta, forse è la freddezza della mancanza di una copertina illustrata, forse è un certo senso di spaesamento che provo nel sfogliare le pagine con il cursore e non con il dito, forse anche il solo non poter fare il segno alla pagina. Forse tutte queste cose insieme, ma il risultato è che il Kindle giace spento nel mio cassetto da mesi. Certo, lo ribadisco, per leggere in inglese è uno strumento formidabile, ma per quanto riguarda un romanzo in italiano, quando i grossi editori italiani pubblicheranno in digitale qualcosa di più recente delle "Avventure di Alice nel paese delle meraviglie" credo che il testo cartaceo ancora si possa difendere per molti anni a venire. Per le nuove generazioni abituate allo schermo del computer da sempre il discorso è probabilmente diverso.Un saluto e complimenti per il bellissimo blog.Antonio.
Questa della materialità è una delle componenti essenziali, per noi, dell'esperienza-libro! L'ebook è una cosa che sfonderà nelle prossime generazioni, e il cavallo di troia saranno i libri di testo elettronici.L'e-book presenta alcuni vantaggi in alcuni casi (vocabolari, riviste scientifiche, manoscritti… tutta roba che è più agile leggere su ebook!), ma per ora i vantaggi non controbilanciano gli svantaggi!Paolo S
Grazie a tutti voi per i commenti e le impressioni. Mi sono preziose.Naturalmente non sono affatto antiKindle. Anzi, sono sicura che presto me lo comprerò. Riflettevo solo sulle mie resistenze e su cosa significano.Credo che anche qui accumuleremo e non sostituiremo il vecchio con il nuovo: prendiamolo come un segno di ricchezza e di abbondanza :-)Quale generazione ha avuto tanta possibilità di scelta? Godiamocela!Luisa
Ciao Luisa!Le tue considerazioni sono state anche e mie.A tratti nei mesi scorsi.A proposito ho comprato settimane fa un libro di Francesco Cataluccio, per cui nutro una stima incondizionata, Che fine faranno i libri per chiarirmi un po' le idee a riguardo.Ma in realtà secondo me non faranno nessuna fine.Credo che ognuno sceglierà il mezzo che preferisce: e dopo un periodo di assestamento e transizione credo che i due strumenti, tecnologico e "analogico" convivranno, proprio perchè sono due strumenti molto diversi con finalità diverse.Comunque grazie per questo post.Oggi mi ci voleva.A prestoFederica
cari amati libri… niente potrà mai sostituirvi!!!
Mi ritrovo molto nei sentimenti suscitati dagli e-reader da una parte e dalla "golosità" di una marea di libri appresso… l'esiguità di titoli è per ora un grande freno, assieme alla coscienza che se l'e-reader mi cade nell'acqua del bagno, non posso limitarmi ad aspettare che si asciughi per continuare la lettura ;)Morena – Belluno
Ops! M'è rimasto un "dall'altra" sulle dita, chiedo scusa.