Mi ero fatta l’idea che Presentation Zen Design, secondo parto editoriale di Garr Reynolds, fosse un elegantissimo vassoio di avanzi, molto ben disposto come i piatti giapponesi che spesso ispirano l’autore, ma pur sempre avanzi e anche un po’ minestra riscaldata.
Ma al di là delle prime impressioni – che spesso rischiano di diventare le uniche – i libri poi bisogna leggerli. E io oggi il libro me lo sono letto dall’inizio alla fine, mentre la mia diffidenza scemava.
È un libro decisamente più giapponese del primo e non solo per il leit motiv dei raffinati ombrellini di carta, ma per le tante suggestioni che lo zen, l’arte e l’arredamento della patria adottiva offrono all’autore. Sembrano bislacche digressioni quelle sull’ikebana e sui dipinti sumi-e, ma alla fine tutto si tiene, e il risultato è un libro efficace e piacevole sul design e la comunicazione visiva, cose che oggi interessano tutti e non solo gli specialisti.
Loro, gli specialisti, troveranno anzi questo libro troppo semplice e anche un po’ ingenuo, ma appunto non è stato scritto per loro.
È per noi che senza essere designer creiamo slide, scriviamo newsletter, apriamo blog e commissioniamo siti, cioè tutti quegli spazi editoriali dove la parola vive sempre più stretta insieme alle immagini.
C’è l’abc della tipografia, del colore, della fotografia, dell’impaginazione e della scelta dei diversi tipi di grafici per comunicare al meglio i dati. Il tutto all’insegna della semplicità, dell’essenzialità e dell’armonia (c’è anche la harmony check-list), interpretate dalla prospettiva un po’ straniante di una cultura dell’altra parte del mondo che in realtà acuisce la nostra sensibilità e il nostro sguardo.
Come nel primo Presentation Zen, gli esempi concreti di slide e presentazioni, i “prima e dopo”, i “belli e i brutti” sono innumerevoli e dai tatami e i giardini zen ci riportano rapidamente con i piedi per terra, alla nostra quotidianità di lavoro.
Ho ordinato il libro su Amazon un mese prima dell’uscita. L’ho atteso trepidante e la prima settimana di gennaio è arrivato.
L’ho letto tutto d’un fiato e l’ho riletto e debbo dire che non ha deluso le aspettative. Da un post pubblicato da Reynolds sembra che sia già in fase di traduzione in otto lingue.
Sarebbe bello che una di queste lingue fosse l’italiano – lo spero !- .
Mi auguro di leggere un’altra sua bella prefazione – come quella comparsa su Presentation Zen – nell’edizione Presentation Zen Design in italiano.
Un caro saluto.
Enrico Florentino
enrico.florentino@alice.it