Mi sono iscritta a Twitter nei primi giorni di settembre, al ritorno dalle vacanze. Giorni in cui ciondolavo e ogni scusa era buona per non rimettersi al lavoro.
Per mesi ho twittato pochissimo: non sapevo bene cosa farci e soprattutto non mi veniva proprio in mente di segnalare qualcosa, nemmeno un mio post.
Scarsissima autrice, sono stata però attenta spettatrice.
Così credo di avere almeno un po’ annusato cosa mi piace e cosa no e quando con il nuovo anno mi è venuta voglia di esserci per davvero anche io, ho cercato di non fare agli altri quello che non volevo facessero a me.
Soprattutto ho capito che:
- una delle molle principali a twittare per me è la gratitudine: scopro un sacco di belle cose e tenermi le mie scoperte per me mi fa sentire in colpa
- ho trovato finalmente una cosa che mi distrae e mi fa perdere tempo, ma che dà pure un senso alla perdita di tempo
- non devo inondare di tweet il prossimo: anche qui bisogna selezionare e conservare il senso della misura; ho cancellato parecchie persone interessanti ma eccessive
- i tweet vanno a ondate e questo ritmo a me piace: cominci a capire quando le persone stanno navigando, quando leggono, a che ora più o meno si svegliano e si mettono al pc, persino il loro umore anche se twittano solo su temi professionali
- nei tweet posso sfogare la mia passione per i testi brevi e anche un po’ misteriosi… purché completi e compiuti (non riesco a ricorrere a un’abbreviazione nemmeno in un sms)
- i tweet sono sì frammenti, ma è stupefacente osservare come possono agganciarsi l’uno all’altro, anche a distanza di giorni
- Twitter non mi distoglie affatto dal blog, che per la mia professione, i miei ritmi di vita e il mio carattere rimane il luogo ideale per scrivere e comunicare: se su Twitter trovo e lancio fili di spunti, idee, immagini e parole, è sul blog che poi riesco a tessere quei fili in una forma robusta e duratura. I tweet sono mille rocchetti di fili, ma il blog è il mio insostituibile telaio.
Se mai servisse una conferma: io sono arrivato al post proprio dal link che hai postato su Twitter.
Buon lavoro,
Davide
Non sei solo una brava professionista e intelligente, sei pure una bella persona. Ciao e grazie
Francesco
Stavo per cliccare su Mi piace 🙂 distorsione da zapping online.
Grazi per questo post. Sto meditando su twitter e il tuo micro racconto è prezioso, come sempre.
Monica
Ciao!
Bel post.
Anche io sono iscritto da ottobre circa e solo da un mese ho iniziato a twittare, forse perchè ci vuole un po’ di tempo per capire il meccanismo di questo fantastico strumento. E secondo me ancora non ho le capacità per dire tutto ciò che è Twitter, ma per me hai saltato qualcosa, manca qualcosa.
E una cosa che manca nel tuo post è il punto sui rapporti tra le persone che anche se avvengono da dietro uno schermo sono alla base di Twitter.
Ognuno poi è libero di interpretarlo come vuole, a noi la scelta 🙂
Ciao e grazie.
Stefano
Io invece, entrata più o meno quando sei entrata tu, non ho ancora trovato una mia misura per stare dentro Twitter… ma insisto.
🙂
Utilissima la tua riflessione, anche per me.
Grazie Luisa!
Spunto interessante e scritto in modo piacevole.
Un saluto leggero
Giuseppe
Grazieee!!! Le tue parole sono state illuminanti per comprendere parte delle potenzialità di twitter, mi sono iscritta solo ieri e già mi ero scoraggiata perchè provenendo da facebook mi sentivo spaesata ma tu mi hai mostrato una strada!
Ops, sono sempre quella di prima (quella che era stata illuminata dalle tue parole) e ho dimenticato di presentarmi, mi chiamo Stefania, su twitter sono stesal59, twittiamoci, ok? Ciaoooo
Il tuo post mi fa prendere in considerazione Twitter che finora mi era sembrata una inutile invenzione.
Luisa
Grazie, io sto ancora cercando di entrarci, direi che sono ancora al primo punto.
Buon lavoro,
Francesco
Ciao Luisa,
leggo da sempre i tuoi post ed ora anche i tweet, con tante informazioni e segnalazioni utili e interessanti. Trovo soltanto strano che siano scritti (i tweet) in terza persona.
Bettiblu