Tra i microcontenuti dovremmo cominciare a considerare anche le “serrandine” di parole.
Tirate giù, non chiudono, ma aprono verso la lettura dell’articolo che c’è dietro.
Potete andare a scuola di serrandine sulle home page dell’Economist e del Guardian.
Un perfetto esempio di "serrandine" c’è anche in Italia: i sottotitoli che Omnibus – lo spazio politico in onda su La 7 – sceglie ogni mattina per catturare gli ascoltatori sul tema del giorno.
Intelligenti e sagaci, giocano molto su giri di parole, assonanze e omonimie. Riescono a cogliere il senso della discussione lasciando aperti i portoni della discussione.
Ancora una volta, la dimostrazione che la collaborazione tra un bravo copy e una testata di giornalisti professionisti può fare la differenza.
Tiziana
evidentemente la parola "serrandina" non sta sullo Zingarelli!
[…] Luisa Carrada nel blog del mestiere di scrivere ha usato un nome molto efficace, “serrandina”, per identificare un effetto usato in siti come […]