Non so come ho fatto ad arrivare in fondo a The presentation secrets of Steve Jobs. Lo devo solo al mio Super-Io, che mi impone di finire un libro una volta comprato.
Ci sono delle cose interessanti e anche utili se non fosse che:
- l’innamoramento dell’autore Carmine Gallo per il patron di Apple è talmente folle da renderlo patetico anche quando scrive cose condivisibili (l’accostamento di Jobs a Leonardo da Vinci è una delle perle)
- la ripetizione e la ridondanza di idee, dati, storie ed entusiasmi – sempre con le stesse identiche parole – è tale che ti chiedi in continuazione se per caso non sei finito in una specie di galleria degli specchi da cui non c’è uscita.
Sono 200 pagine: ne bastavano una sessantina e sarebbe stato un buon libro.
Dal suo idolo, Gallo sembra non avere imparato proprio nulla. Io però ho imparato come “non” si scrive un libro di comunicazione.
Non vedo l’ora di passare a Presentation Zen Design: le sue pagine, almeno, sono una festa per gli occhi.
benissimo, allora della carrellata precedente sappiamo già cosa non comprare! 😉
Sì, state alla larga 😉
Luisa
Ero capitato tempo fa su una video presentazione del libro di Carmain e avevo capito che il tasso di fuffa era elevato.
Mi dispiace di non averti avvertito, Luisa.
e.r.
E l’Ipad sarà pure quello una fuffa? 🙂 Esteticamente non mi piace per nulla.. come l’Iphone del resto… Accidenti a noi comuni mortali schiavi della Microsoft! 🙂
grazie per il consiglio. Eliminerò dalla mia WishList il libro di Carmine Gallo.
Finalmente un post arrapante. Di blog buonisti dalle recensioni positive ne ho pieni gli occhi. La stroncatura è eccitante. Brava Luisa. Ti stimo, ancora di più.
Franco Bollo
Ecco che non conoscere, a fondo, l’inglese si è rivelato un insospettabile vantaggio!
Quello era il classico libro che da comprare di corsa ma "l’ignoranza" mi ha frenato.
Grazie Luisa per l’ottima e sincera recensione
Giuseppe
Dude, right on there brrtoeh.
Guarda, e se ti dico che me lo aspettavo? :-))