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risali negli anni

7 Gennaio 2010

Frivolezze e rimpianti

dalla Piccola posta di Adriano Sofri sul Foglio

7 gennaio 2010

Cara Concita De Gregorio,

ti scrivo da tifoso della tua Unità, e dell’impegno che mette a far tesoro della sua anima femminile. Penso che la candidatura di Emma Bonino nel Lazio sia la miglior occasione per il Pd, e mi auguro che non sia sprecata. Ma naturalmente sono interessato a conoscere qualunque altra candidatura, e per esempio quella della tua collaboratrice Loretta Napoleoni, della quale questo giornale forniva ieri un ritratto decisamente allarmante. Così ho affrontato con una particolare attenzione l’articolo della Napoleoni sull’Unità di ieri, dedicato appunto alla “politica della paura che non sconfigge i kamikaze”. Non prendere per una frivolezza la mia osservazione: in un articolo breve ho contato undici errori di stampa. Quando si comincia per esasperazione a contare gli errori di stampa non si può che smettere di badare all’articolo. Non possiamo fare qualcosa per liberare l’Unità da questo guaio? Una rete di volontari domestici, non so, di Amici dell’Unità e dunque dell’Ortografia che facciano un buon uso della tecnologia piuttosto che lasciarla infierire e far rimpiangere, eroica fra le figure di una sinistra che fece il suo tempo, il Correttore di Bozze?

Auguri e baci.

Adriano Sofri

0 risposte a “Frivolezze e rimpianti”

  1. Solo l’Unità? Gli errori di stampa, e quelli di grammatica (non mi riferisco solo alla presunta morte del congiuntivo o del passato remoto)?

  2. Sofri ha ragione, quando un pezzo è scritto troppo male se ne perde presto di vista il contenuto. C’è molta sciatteria in molti giornali, soprattutto online (repubblica.it in questo senso è la mia "bestia nera", la virgola tra soggetto e verbo per loro è ormai abitudine).

  3. Perché stupirsi?

    Dopo avere decantato i meriti degli SMS, dei blog, di twitter, ancora a guardare se un articolo è stato scritto in perfetto itagliano?

    Direbbe Ghedini: mavalà, mavalà, mavalà

    Gianluca

  4. mi han rubato la banale battuta
    della volontaria offresi
    concetto che vale comunque
    chè la correttrice dovrei fare
    non la creativa.

    Alla lunga anche a me danno fastidio gli errori di stampa
    soprattutto sulla carta stampata, sul web per motivi di esigenze tempistiche li comprendo

    Lo dico a mio discapito, sono la prima a mandarli on line nel mio modesto stage in una agenzia di stampa e devo ammettere che prendo mazzate e mi autoinfastidisco ogni volta che ne vedo

    Eppure perfezionista mai sono stata: la vedo come una questione di rispetto del lettore.  

    Come un fiocco su un pacchetto che il giornalista mi regala, se non è "spiaccicato" e appiattito mi fa pensare che il regalo l’ha tenuto caro e protetto fino a consegnarmelo.

    marta

  5. Riporto qui un’interessante obiezione di Remo Bassini (scrittore e giornalista):

    "[….] Se qualcuno se n’è accorto dirà – solito ritornello – che i giornali sono scritti male.
    Allora, provate un po’ voi a scrivere 3mila e 200 battute in venti minuti, senza rileggere perché il giornale va in stampa, e senza andare a far pipì perché altrimenti si fa tardi.
    Altroché scrivere di notte aspettando l’ispirazione e sapendo che poi ci saranno una due tre riletture e poi ancora uno due e magari tre ri-letture in casa editrice con – succede ed è successo – erroraccio incorporato sfuggito a tutti.

    E poi vedremo il resto della giornata…"
    Dal suo blog: http://www.remobassini.it/archivio/?p=1087

  6.    …stiamo parlando di una "malattia" ormai nota …. ma non sarebbe il caso anche per la scrittura e la cultura partire dalla prevenzione ????
    l’analisi grammaticale, l’analisi logica sono cose d’altri tempi ???
     in una via di una citta ci sono  tanti centri benessere ..tante palestre … ma non centri culturali …

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