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risali negli anni

21 Dicembre 2009

Il superpunto

Può rientrare latamente nell’interpunzione anche l’accapo. Lo potremmo definire un super-punto, che marca il passaggio a un altro ordine d’idee. Questa volta la scelta di andare a capo è effettivamente elastica, ma è importante mantenere una gerarchia tra i vari capoversi: un ottimo esercizio è quello consistente nel proporre un brano in cui gli accapo sono stati soppressi (ancora una volta si presterebbe bene l’editoriale di un quotidiano), indicando solo il numero di quelli presenti nel testo originale e chiedendo all’alunno di ripristinarli. Non è detto che si debba esattamente ricalcare l’assetto originario, ma in ogni modo l’esercizio è un’ottima occasione per prendere coscienza del problema; in ultima analisi, per riflettere alle varie operazioni da mettere in atto per arrivare a un risultato testualmente soddisfacente.

Mi piace moltissimo questa definizione dell’accapo come super-punto da parte del professor Luca Serianni nel dossier che il portale della Treccani dedica alla punteggiatura (nel fumetto, a scuola, sui giornali, nella narrativa contemporanea).

Una definizione adatta soprattutto alla scrittura in rete, dove la punteggiatura è “anche” visiva. Andare a capo e spaziare i capoversi serve al lettore, che coglie a colpo d’occhio un testo leggero, ma organizzato. E serve all’autore, che così non cede alla tentazione del testo “muro” o “flusso di coscienza”, senza varchi e pause, ma è costretto a controllare costantemente se la struttura del testo e le sue argomentazioni tengono, dall’inizio alla fine.

0 risposte a “Il superpunto”

  1.  Il punto e a capo è uno strumento-chiave del lettore, attento o inconsapevole, perché ne guida l’impegno più che l’attenzione. Proprio la lettura di pagine web – faticosa e frettolosa il più delle volte – ne dimostra la necessità: il "muro", già ostico sulla carta, diventa angosciante sullo schermo.

  2. Non volevo fare alcun commento ma solo ringraziarti per il tuo sito e formularti i miei auguri per le imminenti festività.

    Giovanni

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