Una delle cose che più mi affascinano della scrittura in rete è che per ogni buona regola ci sono sempre un sacco di creative ed efficaci eccezioni. È vero anche della scrittura tout court, tanto che il bel libro Italiano: lo stile di Stefano Birattari conclude ogni capitolo con L’altra campana, dedicata proprio a queste illustri eccezioni.
Tornando alla scrittura in rete, prendiamo i link. In genere è bene non stiparne troppi in un testo, sia per non saturarlo di segnali visivi, sia per non far fermare e inciampare il nostro lettore, che non dovrebbe prendere decisioni su dove andare a ogni riga. Anche le ricerche più recenti sulla lettura e sul carico cognitivo di cui ci sobbarchiamo davanti allo schermo ci invitano a essere parsimoniosi e a preferire i link fuori o accanto al testo rispetto a quelli interni.
Invece gli aggiornamenti settimanali di Nuovo e Utile sono pieni zeppi di link. Le paroline arancioni ammiccano praticamente in ogni riga. Molte sono misteriose e se non ci clicchi su non saprai mai dove ti portano, né chi sono quei signori e signore che non hai mai sentito nominare.
Eppure, tra il lunedì e il martedì, io aspetto quegli aggiornamenti come cioccolatini da scartare e addentare subito.
Cioccolatini, appunto. Il segreto è prima di tutto nella misura: il testo non supera mai le 15 righe. Le leggi al volo, e subito dopo ti accingi all’esplorazione.
Poi nell’equilibrio tra la densità delle informazioni e dei ragionamenti, l’inconfondibile tono di voce dell’autrice e la sintassi semplice e scorrevole.
Infine nel ripieno, che è pura sorpresa. Quei link, alla faccia della retorica della partenza e dell’arrivo, ti trasportano verso contenuti che non ti aspetti e che soprattutto mai scoveresti da solo.
Questa settimana si parla di imitazione. Scartate il cioccolatino: io ci ho trovato due testi che non conoscevo di Tullio De Mauro e Umberto Eco, e un video esilarante.
Essere gourmet della lettura porta a selezionare menù letterari compositi, a esplorare soluzioni gastro-scrittorie inusuali e soprattutto a prediligere – pena un’indigestione di parole – piccole portate testuali. Il link è funzionale alla citazione di qualcuno o qualcosa che si pone a lato del testo di partenza: spesso dietro a troppi link ci sono troppe citazioni. Sarà davvero utile dire sempre chi è stato il primo a formulare quel concetto o quando ha visto la luce un certo fenomeno?
Personalmente, sono dell’opinione che ogni testo dovrebbe essere contenuto in pagina non (perdonami) scrollabile. In questo modo il lettore potrebbe avere l’intera pagina di fronte agli occhi e muoversi avanti o indietro come su un libro.
Per quanto riguarda i link, sono l’essenza del web ma proprio perché permettono di abbandonare l’attività attuale per deviare verso destinazioni non previste, non dovrebbero mai aprirsi nella stessa pagina (al termine del vagabondaggio nel cyberspazio tornerei sempre al punto da dove sono).
Personalmente poi, cercherei di limitare al massimo il numero magari raggruppandoli in fondo alla pagina ed etichettandoli con un numero individuale. Un po’ come le note a piè di pagina in un libro o in un testo.
Che ne pensi?
Ciao Gianluca
Ma non si chiamava Massimo Birattari?