Questa settimana i Glossogrammi della Treccani – geniali, istruttivi e divertenti quiz sulla lingua italiana – si occupano dell’articolo determinativo. Quello indeterminativo alla prossima puntata.
Come scrive l’autore Giordano Meacci:
Proprio perché storditi dall’immensità trascrittrice dell’articolo, s’è affrontata solo una parte del cielo grammaticale che descrive, quella determinata e determinativa. Sia quando si muove da sola oltre i tranelli musicali del la e del lo; sia quando articola – facendosi verbo – le preposizioni che l’accompagnano. Ci sarà tempo per affrontare le enormità dell’uno – anche quando si presenta senza –o finale – in un altro momento.
Se considerate il-lo-llà, i-gli-llè qualcosa di più di un mantra infantile; se faticate a ricordarvi, alle volte, l’ordine standard delle preposizioni semplici: ecco. Provate ad articolarle, più che determinati, dando un’occhiata, perlomeno, ai glossogrammi che seguono; chiedendovi costantemente – come da titolo – se l’articolo vi interessa.
A me l’articolo oggi interessa parecchio, ma il mio interesse è conquista recente. Come tanti, quasi tutti, prima di arrivarci sono stata presa da parecchie altre cose che mi sembravano più importanti.
Determinativo o indeterminativo, l’articolo mi è parso a lungo piccola cosa, che veniva da sé, non degno di troppe riflessioni. Probabilmente d’istinto lo usavo correttamente, ma il lavoro sui testi degli altri mi ha insegnato a usarlo con più consapevolezza.
Quando cominci a farci caso e a pensarci su, ti rendi conto quanto nella scrittura professionale il povero articolo sia spesso considerato un dettaglio di poco conto. Invece la scelta tra determinativo e indeterminativo a volte può fare la differenza.
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L’articolo determinativo circoscrive e conferisce unicità, cosa preziosa in tutta la scrittura di marketing. E riesce a farlo con sole due o tre lettere, e in più te ne fa risparmiare altre, perché a quel punto “dal titolo”, “denominato” e simili li puoi tranquillamente tagliare.
L’articolo dà ritmo, grazia e rotondità al testo. Curioso invece quante lettere e quanti documenti aziendali, che contengono una pletora di parole inutili e di ovvietà, si mettano poi a risparmiare proprio sui piccoli testi degli articoli:
- come da allegata informativa
- portiamo a vostra conoscenza
- segue conferma
- in ottica business
- recante suoi dati personali
L’effetto è inevitabilmente quello del telegramma o del bollettino militare.
Grazie!
…quanto è vero
Al di là dell’aspetto legato al marketing è interessante riscoprire quanto soprattutto in un testo scritto l’uso di due o tre lettere in più o in meno possano fare la differenza… “Verba volant, scripta manent!” Grazie
Un commento che non ha molto a che fare con il post, ma ci tenevo a informarla che finalmente, ho comprato il suo libro!!! Non vedo l’ora di iniziarlo!
Sara