In una delle sue ultime Alertbox Jakob Nielsen torna sulla scrittura: Write for reuse.
Niente di particolarmente nuovo, ma richiama attenzioni e buone abitudini spesso ancora ignorate o disattese, per cui vale la pena approfittare del suo articolo per ricordarle.
Primo: sul web non c’è un unico modo di leggere, ma almeno quattro:
- lettura lineare, più o meno dalla prima parola all’ultima
- esplorazione della pagina per valutare se ci interessa
- esplorazione della pagina per individuare una sola informazione specifica
- spiluccamento da una lista (risultati di un motore di ricerca, elenco di prodotti su un sito di e-commerce, feed).
In molti di questi casi, vediamo solo un pezzetto di contenuto fuori contesto: titolo, abstract, una piccola foto.
Ergo, ci dobbiamo chiedere:
- se leggo solo il titolo, capisco se iul contenuto mi interessa o meno?
- l’abstract è complementare al titolo, se sono insieme?
- la fotina è chiara?
E anche quando abbiamo un testo più lungo e articolato, ci dobbiamo ricordare che si legge con attenzione soprattutto l’inizio. Per andare oltre, il lettore deve decidere che ne vale la pena rispetto al suo obiettivo. Questo significa che informazioni molto importanti non dovrebbero stare annegate al centro di un capoverso che parla anche d’altro, senza essere almeno annunciate da un titolo o evidenziate dalla formattazione. Il migliore criterio è sempre quello di dedicare un capoverso a un solo tema e non di scrivere i capoversi “matrioska”, con mille informazioni disparate dentro.
Ecco le tre raccomandazioni finali di Nielsen:
- non dimenticare mai che quello che scriviamo può essere letto fuori contesto e in maniera frammentata
- scrivere modulini di testo indipendenti, ognuno un tema
- usare parole precise e concrete, anche a costo di ripetersi.
Raccomandazione mia: tutte le buone regole di Nielsen valgono soprattutto per testi di tipo informativo e di servizio; sul web ci sono mille altri testi che ne possono e ne devono tranquillamente fare a meno.
Sono un po’ titubante, io odio le ripetizioni soprattutto in titolo e sottotitolo.