Che bello il pezzo sul web design che Jeffrey Zeldman ha scritto sul suo A List Apart!
Il web design crea ambienti digitali che facilitano e incoraggiano le attività umane: riflettono o si adattano alle voci e ai contenuti delle persone: E sanno cambiare con grazia nel tempo mantenendo sempre la loro identità.
Per questo, conclude Zeldman, un grande progetto web è come un grande font: può imporre la sua forte personalità a qualsiasi contenuto, o può ritirarsi sullo sfondo per esaltare qualsiasi contenuto, come fa Helvetica.
Un grande progetto web è anche come un bellissimo edificio per uffici. Come tutti gli altri, avrà ingressi, sale riunioni, corridoi, una mensa, ma se ne distinguerà per la cura del dettaglio. Gli elementi riconoscibili e codificati aiutano a muoversi al suo interno, i particolari ne fanno invece un luogo unico.
“Camminare nella bellezza” si intitola l’ultimo paragrafo del saggio di Zeldman, a sottolineare la piacevolezza della navigazione in un sito ben progettato, in cui forma e contenuti si incontrano. Gli architetti italiani dell’informazione, quelli che pensano a cosa mettere nelle diverse stanze e dove collocare porte e finestre per far trovare nel posto giusto quello che ci serve, si danno appuntamento a Forlì il 20 e il 21 febbraio al Summit di Architettura dell’Informazione.
Vorrei andarci, anche solo per capire cosa dirà Cristina Lavazza nel suo intervento “Scusi, dove trovo gli anacardi?”. Chi ha letto i due bei Quaderni che ha scritto per il MdS sa che aiutarci a trovare le informazioni è proprio la sua specialità.
dai vieni anche tu a Forlì! 🙂
Alberto
È un bel pezzo, quello di Zeldman.
Ci ho ripensato proprio in questi giorni rileggendo “Artista e designer” di Munari. Ci sono delle similitudini sorprendenti.
Come è vero! E’ per questo che molti siti potenzialmente interessanti perdano interesse perché non accattivanti e poco acessibili.
Bellissimo pezzo!
Un abbraccio, Elena
Summit e Canova insieme. Mi sembra che valga qualche ora di viaggio. Mi stuzzica.
elisabetta