Mi capita spesso di essere presentata come docente o come partecipante a un convegno o a una tavola rotonda. Qualche volta mi è anche capitato di presentare qualcun altro.
Questi discorsini di introduzione sono tutt’altro che facili, ma è solo quando capisci di aver commesso un errore o lo noti negli altri che te ne accorgi.
Mi sono quindi ritrovata in pieno nelle istruzioni che il sito di Ragan fa scaricare gratuitamente in questi giorni.
Ecco le attenzioni raccomandate da Ragan, un po’ rivisitate alla luce della mia esperienza:
Non esagerare
Chi presenta deve solo fare da cornice per far risaltare chi viene dopo, i suoi pensieri e le sue parole.
Quindi: brevi (gli elementi essenziali della biografia personale e professionale), senza troppe promesse (“sono sicuro che Luisa sarà fantastica”), senza fare troppo gli spiritosi (l’oratore potrebbe essere molto interessante, ma molto serio).
L’importante è dare gli elementi per far capire perché quella persona è lì quel giorno.
Io durante una tavola rotonda passai la parola a un ambasciatore nominandolo, ma senza dire per benino chi era. Lui non fece una piega, ma quando recuperai nel corso della conversazione, mi fulminò al di sopra degli occhiali. Lo sguardo mi brucia ancora, ma non ho più rifatto l’errore.
Evitare le formule fatte
Tipo:
Un docente che non ha bisogno di introduzione.
È un privilegio avere oggi con noi Pinco Pallo.
Sono felice di presentare Pinco Pallo.
Siamo lieti di avere con noi oggi Pinco Pallo.
Siamo tutti interessatissimi a quanto ci dirà Pinco Pallo.
Non “svuotare” il contributo del relatore…
… anticipando quanto dirà e la sua tesi.
Non contare sull’ispirazione del momento
L’introduzione deve essere molto discorsiva e non va assolutamente letta, ma preparata sì. Il nome dell’oratore va pronunciato correttamente e dove cade l’accento nel suo stranissimo cognome bisogna saperlo prima. Idem per chi è, che cariche ha, cosa ha scritto di importante.
Improvvisare su pochi dati certi e precisi viene molto meglio.
Non leggere la bio
Se l’oratore siete voi e vi chiedono “dieci righe di curriculum”, allarme: è altamente probabile che qualcuno, arrivato all’ultimo momento, si limiterà a leggere quello che voi avete scritto.
Se invece siete voi a ricevere il foglietto, leggetevelo e poi andate a braccio.
Se chi parlerà ha appena pubblicato un libro, citatelo voi, così non dovrà farlo lui, o lei. Lo stesso per siti e blog.
Se invece siete voi ad aver pubblicato il libro e avete accettato di parlare lì quel giorno solo per promuoverlo e… chi vi presenta nemmeno lo cita, resistete alla tentazione di farlo.
Quando un docente ci piace, un oratore ci ha affascinato, il minimo che facciamo dopo è cercare il suo nome su Google. Chi ci ha ascoltato scoprirà da solo il nostro nuovo libro e la nostra discrezione non farà che rafforzare l’impressione positiva.
E comunque, nel preparare una presentazione, facciamo anche noi prima una piccola ricerca in rete. Ci sarà sempre qualcosa che ci colpirà, un’associazione con una lettura o un’esperienza che anche noi abbiamo vissuto. Cominciamo da lì.
grazie per le tue indicazioni, sono davvero molto utili e complete.
Grazie Luisa, mi chiedo se esista qualche sito che offre suggerimenti anche su come gestire il dibattito in questo genere di presentazioni.
Patrizia