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risali negli anni

1 Novembre 2008

Mappe

Pensavo di non avere troppo tempo per esercitarmi e sperimentare, ma le mappe mentali stanno entrando in modo molto naturale nel mio lavoro quotidiano. Praticamente ogni giorno della settimana che sta per finire ne ho realizzata una: un brief telefonico su un evento da comunicare attraverso una presentazione e diverse email, i progetti per il MdS, due lunghe pratiche di yoga, un progetto molto innovativo di design di interni sul quale scriverò prossimamente, un prodotto per il quale trovare il giusto tono di voce, alcune letture… sono grandi, coloratissime, e mi presentano tutto in un foglio solo, invece che frammentarmi le parole sullo schermo del computer.

In più, le ho disegnate e colorate io e quelle parole e forme su cui ho passato le mani e gli occhi tante volte, chi se le scorda più?
I lavori in corso non posso pubblicarli naturalmente, ma ecco la mappa sul modello a F, che ha ispirato un post di qualche giorno fa:


e questa la mappa della mia pratica di yoga di lunedì, dedicata alla posizione del loto:

Sto osservando con molta pazienza quali effetti ha sul testo finale il fatto di girare il foglio, usarne uno grandissimo, scrivere tutto a mano e a colori.
Prime osservazioni: la fase di progettazione si allunga, ma è più divertente; quella di stesura è più rapida… sulla qualità vi dirò 🙂

 

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10 risposte a “Mappe”

  1. Le mappe mentali o più semplicemente “scaletta” (anche cambiando terminologia, il risultato resta uguale 🙂 sono molto utili! Sono perfettamente d’accordo. E non solo per il lavoro. Io le uso prima di inziare a scrivere una relazione. La maggior parte delle volte anche semplicemente per studiare un testo d’esame.
    Sono aspetti fondamentali che dovrebbero essere apprese da tutti 😉

    Federica

  2. Belle le tue mappe!
    Ci sto provando anch’io con grande piacere ma ho un dubbio.
    Quando si fanno le mappe a mano è consentito fare la brutta copia? Usando i pennarelli non si può cancellare e a volte la parola giusta o il giusto collegamento non vengono subito. Tu come fai?
    Buona giornata
    diamen

  3. Diamen, è consentito tutto.
    La mia insegnante Roberta raccomanda la brutta copia a matita, ma io la uso solo quando vado molto di corsa e devo sbrigarmi a ricordare, per esempio quando qualcuno parla e prendo appunti.
    Poi non cancello, ma la rifaccio di sana pianta con i pennarelli.
    Altrimenti parto subito con il foglio A3, pennarelli e pastelli.

    Luisa

  4. Ma sapete che io invece, quando incontro una mappa (a volte anche un flow chart) sono “costretta” a ritradurmeli in “lineare”?
    Una fatica nera!
    Perché, oltretutto, la parola e tanto più il collegamento “giusti” non sono universali, ma dipendono dall’esperienza e dall’enciclopedia dell’autore. Perciò ho idea che le mappe vadano benissimo come promemoria o progetto per chi le stende, ma abbiano meno valore se lo scopo è condividere

    Marina

  5. Per la mia recentissima e ancora scarsa esperienza, sono abbastanza d’accordo con Marina: le mappe mi sembrano molto potenti soprattutto in fase di progettazione, e così le sto usando.
    Quando poi me metto a scrivere la versione lineare non mi preoccupo più dell’ordine della mappa: tesaurizzo la ricchezza di idee e contenuti emersa mappando e sto attenta a non aver perso niente.

    Luisa

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