La timeline, la linea o l’asse del tempo che elenca anni o eventi interessanti per una persona o un’impresa, è tornata in auge con il web. Con l’ipertesto e i link diventa facile abbracciare e presentare anche una storia lunga migliaia di anni. D’altra parte, anche le famose ricerche di eye tracking del Poynter Institute indicano le linee del tempo tra le forme testuali alternative più gradite ai lettori online.
Nel numero di Internazionale di un paio di settimane fa Tullio De Mauro suggerisce un’alternativa italiana all’inglese timeline: cronoprogramma, “abbastanza trasparente, anche se grecizzante, copre bene il riferimento a cose come per esempio il diagramma di Henry Laurence Gantt: programmi di attività messe in sequenza e tempificate, ciò che si dice anche comunemente timing o, in ambiti più ristretti, scadenzario.”
Impeccabile e anche affascinante il cronoprogramma proposto dal professor De Mauro, ma io immagino lo sconcerto dei manager, abituati a scriverti per email “mi butti giù un gantt per la prossima presentazione?”, a vedersi citare un cronoprogramma.
Io, intanto, visto che Tullio De Mauro premette sempre il nome di battesimo al cognome, ho scoperto chi era l’ingegner Gantt e in più ho deciso di presentare come “cronoprogramma” il tema della timeline in una lezione sulla scrittura per il web che devo fare prossimamente in un italianissimo ente pubblico. Tra virgolette, però 😉
Anche se poi decidiamo di non usarla, conoscere l’alternativa italiana di una parola straniera che ormai usiamo automaticamente fa comunque bene.
Qualcuno, anni fa, propose anche flussogramma per flowchart e autoria per authoring (che continuo a usare).
Giovanni Nencioni sollecitò ripetutamente i linguisti italiani a realizzare un vocabolario dei formanti, ma è morto senza vederlo non solo realizzato, ma nemmeno ipotizzato.
Giorni fa Nicoletta Maraschio ha consegnato al Presidente della Repubblica una copia del redivivo Vocabolario della Crusca. Mi chiedo come abbiamo fatto fin qui a fare senza.
Nel frattempo la Oxford University Press ha deciso di non pubblicare una nuova edizione cartacea dell’Oxford English Dictionary.
Penso che in alcuni contesti sequenza temporale possa rendere bene l’idea espressa da timeline. In altri anche un più semplice cronologia funziona.
Licia
Penso che in alcuni contesti sequenza temporale possa rendere bene l’idea espressa da timeline. In altri anche un più semplice cronologia funziona.
Licia
Permettetemi di tirare fuori le mie reminiscenze di Ricerca Operativa di quando ero studente di ingegneria.
Un diagramma di Gannt non ha solo le sequenze temporali, ma anche una serie di vincoli tra le azioni da intraprendere.
A solo titolo di esempio:
L’azione A comincia subito dopo la fine dell’azione B;
L’azione A comincia contemporaneamente all’azione B;
L’azione A comincia dieci prima della fine dell’azione B;
L’azione A non comincia se non sono completate sia l’azione B che l’azione C….
In un mondo in cui i manager indicano Waterloo come la più grande vittoria di Napoleone, nulla di più normale che scambino una timeline (o un cronoprogramma) con un diagramma di Gantt…..
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A propostio di riflessioni, che mi derivano dall’impossibilità di leggere una VHS che amavo tantissimo (Le notti della Luna Piena Di Rohmer).
Tra 100 anni chi sarà in grado di leggere i nostri blog?
Siete sicuri che splinder offrirà ancora il servizio e conserverà i dati oppure un bel giorno manderà una mail del tipo: “Scusate, ma abbiamo finito i soldi. Il servizio terminerà tra dieci giorni”?
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Non c’entra nulla, ma la riflessione di cui sopra mi spinge a raccontare che CASSANDRA, che prediceva sventura per Troia se avesse accettato il cavallo, AVEVA RAGIONE. La sua condanna era di non essere creduta
ciao
Nel libro di Ippolita, “Luci e ombre di Google”, l’autore scrive base di dati e mi è piaciuto un sacco vederlo scritto, come un animale mitologico che non ti aspetti di incontrare per strada. Molto più bello anche di banca dati, figo!
giupina
Buongiorno Luisa, non sono proprio d’accordo con la traduzione cronoprogramma-timeline. ho una mia versione dei fatti anche io, vorrei aggiungere:
il diagramma di Gannt o cronoprogramma è una programmazione delle attività ed è più vicino all’idea di tabella: il cosa sull’ordinata, il calendario sull’ascissa. poi si colorano le celle per segnare come “occupato” quel tempo. lo si usa tra l’altro nella cantieristica per capire quali attività si possono sovrapporre nel tempo – e anche negli spazi – e quali vanno gestite con precauzioni.
il manager che presenta ha bisogno di una flow chart o diagramma di flusso, poichè è una sola attività non richiede la programmazione delle stesse.
i siti che hai linkato nella mia mano sarebbero si sarebbero chiamati “la cronistoria” ossia timeline.
lo scadenziario invece mi sa che viene meglio senza il calendario, quelli che funzionano sono secondo lo schema “cosa”-“data”.
cordialmente, d.