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risali negli anni

17 Maggio 2008

Train language

Al convegno Web senza barriere si è giustamente molto insistito sull’accessibilità intesa come esigenza di tutti, non solo dei disabili, perché tutti possiamo trovarci in difficoltà nella fruizione di un sito web in diversi momenti della nostra vita e per i motivi più diversi.

Di qui la necessità di scrivere chiaro, secondo le buone regole del plain language: sintassi piana, lessico semplice ma preciso, formattazione del testo che guida e aiuta la lettura.

Ti chiedi allora perché questi sensatissimi principi non vengano applicati nella comunicazione al cittadino tout court, non solo sul web. Insomma, perché non si scriva e non si parli con chiarezza in situazioni in cui ascolto e leggibilità non sono facilissimi. Per esempio nelle stazioni e nei messaggi dati dagli altoparlanti.

Nella metropolitana milanese (e sicuramente in tutte le altre) il segnale rosso della sirena è accompagnato da questa scritta: “A segnale attivato, abbandonare la stazione.” Scritta abbastanza misteriosa per chi conosce poco l’italiano e ancor più difficile da comprendere in una situazione di emergenza. Non era meglio “Se si accende la sirena rossa, lasciare subito la stazione”?

Sempre in stazione, altra scritta misteriosa presente nello spazio informativo in testa a ogni binario: Ind. sussidiarie… non credo che oggi l’italiano medio conosca il significato dell’aggettivo “sussidiario”. Le “indicazioni sussidiarie” sono semplicemente le fermate intermedie. Basterebbe scrivere “il treno ferma a…”.

Una volta sul treno, i messaggi dati attraverso l’altoparlante sembrano a volte provenire da un altro pianeta. Ma l’annuncio cui non riesco mai ad abituarmi è quello che raccomanda di portare con sé il biglietto anche quando si va al bar “per il servizio di controlleria da parte del personale di bordo”.

3 risposte a “Train language”

  1. interessante …
    desidero segnalare che anche la modalità di scrittura dovrebbe essere “curata” esempio dall’interno del metrò silegge la stazione in arrivo … scritto TIBURTINA ..considerando che chi legge è in movimento ad alta velocità la lettura dovrebbe essere facilitata ….T I B U R T I N A
    grazie per i tuoi scritti

  2. magari una migliore attenzione al lessico…

    per esempio:
    una sirena non si accende, suona, (non credo trveremo un librio o un giornale in cui i bambiti si sono allontanati alla visione delle sirene). Anzi se le sirene sono belle, si avvicinano. Ma quele belle, ora che ci penso suonavano. Forse sto sbagliando? Boh

    chi si accende può essere, più correttamente una lampada o un lampeggiaggente

  3. Concordo. Ma, a mio parere, non occorre andare così lontano per avere, in breve tempo, un elenco fitto di rumore comunicativo.

    Basti pensare a tutte le indicazioni presenti sulle pareti dei vagoni della metro, alla loro disposizione da collo di giraffa e alla loro illeggibilità, anche con tanto di legenda.

    E cosa commentare su avvisi alle casse messi ad altezza bacino in modo che chi é in coda sia impossibilitato anche solo a vedere che vi é qualcosa che potrebbe essere a lui diretto se non prima di essere lì, dinanzi alla cassiera?

    E cosa di avvisi ai passeggeri messi negli angoli più disparati, ma mai in bella vista, composti di A4 anonimi con lettering studiato a tavolino in 2 secondi dalla segretaria di turno?

    Come ben saprai la comunicazione inizia ben prima dell’atto di scrivere o enunciare.
    Inizia con la preparazione di un contesto che favorisca la leggibilità della informazione che poi si andrà a dare.

    La semantica non regge tutto lo spazio della comunicazione.

    Un saluto.

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