Il numero a cavallo dell’anno di Internazionale si intitola Storie e raccoglie gli scritti di alcune scrittrici di tutto il mondo, con bellissime illustrazioni come è nella tradizione della rivista.
Siccome sono storie che si possono leggere tutto l’anno, non l’avevo ancora sfogliato.
Se lo segnalo ora, è soprattutto perché contiene la traduzione italiana di un saggio molto bello di Zadie Smith sulla scrittura e la lettura che avevo già leggiucchiato sul Guardian mesi fa: Fail better, che si ispira ad alcuni versi di Samuel Beckett (Ever tried./Ever failed./No matter./Try again./Fail again./Fail better.)
L’ho di nuovo gustato molto, soprattutto le riflessioni sulla lettura e il lettore:
Leggere, se fatto come si deve, è difficile tanto quanto scrivere – ne sono davvero convinta. Chi equipara la lettura all’esperienza essenzialmente passiva di guardare la tv, vuole solo svilire la lettura e i lettori. La similitudine più calzante è con il musicista dilettante che sistema lo spartito sil leggio e si prapara a suonare. Deve usare le competenze acquisite con fatica per suonare quel brano musicale. Quanto maggiori sono le sue competenze, tanto più grande è il dono che fa al compositore e quello che il compositore fa a lui. E’ una nozione di lettura che ormai sentiamo proporre di rado. Eppure quando fai esercizio di lettura, quando passi del tempo con un libro, la vecchia morale dello sforzo e del compenso è innegabile. Leggere è un’abilità e un’arte.
Grande Zadie Smith.
Ok, vado a comprare Internazionale.
Passata l’influenza?
Giò
Passatissima.
Buon inizio 🙂
Luisa
E’ un reaglo che Internazionale ci fa, anch’io le ho lette e sono stata colpita da quela che hai citato, Giulia
Grazie, me ne devo ricordare. Di chi è la traduzione del saggio di Zadie Smith? Perchè so che alle trad di Internazionale lavora anche la bravissima collega Marina Astrologo…
[Ippe]
Infatti la traduzione è proprio di Marina Astrologo.
Luisa
Dove si acquista questa rivista?
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