Venerdì pomeriggio scendevo in macchina verso Roma lungo l’Adriatico.
Un po’ stanca e imbambolata come quando si va dritti dritti, senza aspettarsi sorprese.
Ogni cinquanta chilometri circa ci ha pensato una grande scritta rossa a scuotermi.
Sempre la stessa:
Autostrada Bologna-Taranto.
20 morti dal 1 gennaio.
Guida con prudenza.
Finalmente avvisi seri e non il solito “buon viaggio” o “allaccia le cinture”! Ardovig
La leggo sempre anch’io. Sì sono avvisi importanti! Molto importanti, ma che purtroppo non tutti sanno, perché si rifiutano di leggere o perché semplicemente non ci fanno caso e sfrecciano per le strade come pazzi fuoriosi! E lo slogan “allaciarsi alla vita” o “allacciati alla vita” come lo vogliamo chiamare? Poco interessante quello? Caro Ardovig, non ti offendere, ma pensa prima di scrivere, perché “allaccia le cinture” é importante come quello che ha scritto Luisa Carrada. Mia madre non aveva le cinture quando si schientata contro un muro … Scusa la durezza! Federica
Replico solo perché chiamato in causa: cara Federica, non entro nel tuo lutto, ma l’obbligo di indossare le cinture – a parte che è un fatto di sicurezza personale – è in vigore da più di trent’anni. Se tua madre non aveva la cintura forse è perché, come molti, era avvezza a non usarla, e poco sarebbe servito un avviso in più.
Alcuni avvisi, come quello “nuoce gravemente alla salute” sui pacchetti di sigarette sono pleonastici, così come i cartelli di limite di velocità all’ingresso dei centri abitati e ripetuti in essi. In alcuni Paesi, come la Slovenia che frequento spesso, i limiti di velocità, gli obblighi e i divieti sono indicati una volta sola, alla frontiera. Poi trovi i cartelli a messaggio variabile a seconda del traffico, delle condizioni meteo, di lavori e di incidenti. Anche il paesaggio ne gode, senza la segnaletica inutile. Questione di educazione? Sì, ma anche che lì castigano duro. L’unica legge rispettata in Italia è quella contro il fumo, con la contropartita dei mozziconi a terra fuori dai bar e alle fermate. Senza polema. Grazie Luisa per l’ospitalità (se vuoi cancella), Ardovig
Hai perfettamente ragione Ardovig, scusami non volevo essere dura, ti chiedo scusa, perché ho interpretato male il tuo messaggio e forse presa dal troppo caldo ho inveito contro di te senza motivo! Avevo davvero frainteso il tuo messaggio… il problema per me é questo: in Italia nessuno rispetta le leggi e sta in fondo a noi usare la nostra intelligenza nei migliori dei modi, ma non tutti purtroppo la sanno adoperare! Ci vorrebbero delle leggi più severe! Mia madre non aveva la cintura, forse perché era troppo stanca e si é dimenticata di metterla! Comunque, spero di vero cuore che le cose migliorino, un po’ per tutti … Federica
eppure molti incidenti e molte morti, specie sulle autostrade, si potrebbero evitare se in Italia si diffondesse la cultura della DISTANZA DI SICUREZZA, ma nessuno sembra sapere cosa sia la DISTANZA DI SICUREZZA fra le auto, neanche le forze dell’ordine.
Mai visto un cartello, uno slogan, un adesivo da mettere dietro, mai niente.
Jesoi
Le forze dell’ordine sono tra le prime a non rispettare le regole … che vergogna!
il messaggio delle forze dell’ordine era il mio! Federica