Non mi meraviglia che Mandarina Duck abbia scelto lo strumento del blog per raccontare le sue storie. Da almeno due anni l’azienda bolognese introduce il suo company profile sul sito con due piccoli ma efficaci esempi di storytelling: la storia di un’amicizia e la storia dell’anatra mandarina.
E’ il 1977. Due amici di lunga data, già soci da anni, entrano nel mondo della pelletteria ispirandosi ad un’anatra orientale dal piumaggio colorato, simbolo di felicità e fedeltà: nasce così Mandarina Duck. La vivacità e lo spirito di quest’anatra si trasfondono in uno zainetto dirompente, Utility, che cambia le regole del gioco.
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L’Anatra Mandarina viene da lontano, nasce sulle rive del fiume Ussuri, confine tra la Russia e la Cina, dove è simbolo di felicità e fedeltà.
Il suo piumaggio è impermeabile e ricco di colori vivacissimi. Viaggia curiosa, percorre lunghe distanze. E’ monogama.
Una icona perfetta per rappresentare lo stile di Mandarina Duck, fatto di colori e voglia di esplorare le infinite possibilità del mondo, rimanendo però fedele a se stesso, ai suoi valori di qualità e complicità con i consumatori.
La Mandarina in pochi tratti e in poche righe delinea l’identità e il brand.
Un testo leggero, che vive da solo o può introdurre alla più pesante brochure in pdf “per saperne di più”. Sul web basta un link, e si può cambiare passo, dimensioni, target, stile.
Il blog si chiama Duck Side e ha una doppia versione in italiano e in inglese.
“Le aziende non bloggano, bloggano solo le persone” raccomanda l’esperta di corporate blogging Debbie Weil, e infatti le due blogger di Duck Side si presentano, ognuna con la personalità.
I post sono ancora pochi, il blog sta cercando il suo taglio e il suo stile. Forse qualche brochurese di troppo nella presentazione, ma poi delle belle aperture su quello che ci piace sapere di un’azienda: le persone, la quotidianità del loro lavoro, come nascono i prodotti, cosa li ispira, come vengono le idee…
Ma che parola è brochurese?
Sei una fonte inesauribile di segnalazioni e scoperte interessanti. Passare di qui è uno dei momenti belli del fine settimana.
Grazie!
Matteo
Anch’io sto seguendo con interesse il business blog dell’anatra e penso che siano partiti con il piede giusto, anche se è ancora presto per giudicare. Sacrosanto dire che non sono le aziende che bloggano, ma le persone che ne fanno parte. Non sono forse le persone la ricchezza inestimabile di ogni azienda?