Non so se sia vero che la metà degli italiani ha poesie, manoscritti, sogni di gloria letteraria nel cassetto. Certo è che questi piccoli segreti devono averli davvero in parecchi.
Il concorso letterario esce infatti dai siti specialistici, dal mondo di giornali e riviste e diventa un vero strumento di marketing, anche per aziende che con le parole non c’entrano niente (ma è pur vero che le parole c’entrano con tutto).
Unica condizione: testi minimali, brevi, brevissimi, quindi (per me, almeno) difficilissimi.
Nel giro di qualche gionro ne ho incontrati ben tre.
La Porsche bandisce Volo Rapido, letteratura creativa in 911 minuti, un tour letterario in tutta Italia e una formula piuttosto carina. La Coop Coop for words, con diverse varianti regionali.
Ma la cosa più sorprendente è avvenuta ieri al supermercato. Tra le bottiglie di vino, un’etichetta annuncia un concorso letterario. Chardonnay Santa Margherita invita a girare la bottiglia e a leggere un racconto. Il librettino è sottile, incollato sul retro. C’è l’autore, il titolo e tutto. Metto la bottiglia nel carrello e a casa tiro finalmente la linguetta. E’ un noir in cinquemila battute, piacevole, che si legge “in un sorso” come indica il titolo del concorso. Concorso che, scopro sul sito del produttore, va avanti già dal 2003. I miniracconti enologici premiati si possono tutti sfogliare sul sito.
Già, è davvero incredibile… e pensare invece che di concorsi letterari per romanzi inediti, salvo casi particolari, non ne esistono… sigh!
Questo per dire che è incredibile ma i concorsi esistono più che altro per poesie e racconti: insomma i due generi che “tirano” di meno… E questo fa parecchio pensare…
Ma.Ma.
Un saluto veloce anche da http://www.uncaffeakathmandu.splinder.com
PS: comunque sono convinta che siano davvero in tanti ad avere in un cassetto un romanzo iniziato, qualche raccontino o alcune poesie… ma sono in pochi a riuscire a chiudere il cerchio, a finire il romanzo, a fare abbastanza racconti per una raccolta, ecc…
Ciao Luisa, da blogger incallito ti segnalo un concorso che forse ti è sfuggito, lo organizza un portale turistico: http://blog.guidahotel.com/concorso-ipod/
E’ solo per bloggers ed è interessante perchè mette l’accento sul fatto che un post può essere anche il luogo delle buona scrittura.
La buona scrittura su internet non è sempre una cosa scontata, anzi.
Che ne pensi?
Non avevo mica la pretesa di fare il censimento dei concorsi delle aziende… 😉 ho solo annotato qualcosa che mi ha colpita negli ultimi giorni.
Certo che un post può essere un luogo di bella scrittura. Ci mancherebbe altro! Altrimenti noi blogger non ci proveremmo tanto gusto.
Luisa
Gentile signora, pur essendo un incallito “studiatore” di bottiglie di vino nei supermercati (esistono anche queste patologie), questa iniziativa di Santa Margherita mi era sfuggita. Mi sembra meraviglioso che lei abbia comprato la bottiglia, che l’abbia segnalata nel suo blog e che io adesso possa commentare.
Uno dei problemi del mondo del vino è la sua comunicazione, spesso noiosa, saccente, presuntuosa, quando non in completa malafede.
Se vuole capirne di più di vini, per esempio, provi a visitare il sito di Giacomo Neri di Casanova di Neri e vada a trascorrere una settimana da lui, nel suo agriturismo. Io ho conosciuto Giacomo Neri prima che Wine Spectator proclamasse il suo Brunello miglior vino del mondo.
E ieri ho incominciato a leggere Vino al vino di Mario Soldati.
Cioé, mi fa veramente piacere leggere di vino e letterature nel suo blog, lei è ciò che manca a tutti quelli che pretendono di comunicare il vino. Mi scusi per lo sfogo.
Distinti saluti. Suo Jesoi.
Jesoi, anche io condivido questa innocente e benefica patologia. Trovo che la bottiglia di vino sia un vero microcosmo di parole e immagini. Davanti la copertina, come in un libro, dietro la quarta.
Però trovo questa comunicazione concentrata parecchio migliorata negli ultimi anni e, soprattutto le “copertine”, a volte davvero originali, e sempre meno standard.
Luisa
A me sembra magnifico che le aziende investano sulle parole, che si torni a valorizzare i contenuti e la scrittura anche su uno scaffale di supermercato. Ci sono stati anni nel nostro mestiere in cui sembrava che fossimo necessariamente inferiori ai grafici, in cui la frase più ricorrente in ogni riunione era: “tanto non legge niente nessuno”…
E’ un nuovo umanesimo?
Che parola grossa, però mi piace dirla.
interessante segnalazione, Luisa! Potrà sembrare paradossale, ma contrariamente a quanto lamenta mmazzi non ho trovato molti concorsi per “racconti brevissimi” (probabilmente per aver cercato poco/male). Concordo riguardo alla maggiore difficoltà nello scrivere in breve qualcosa di efficace, ma accidenti.. mi piacerebbe partecipare!
potevano chiamarlo consorso
Ciao!Io ho partecipato a Volo Rapido e vi assicuro che è stato bellissimo. Tutti ovviamente ci siamo chiesti perchè Porsche faccia queste niziative e la risposta ci è stata data durante il pranzo (gentilmente offerto, come pure la cena): “non serve avere le chiavi di una 911 in tasca per entrare nel mondo di Porsche”. Simpatici e disponibili. Lo consiglio a tutti. E consiglio anche di leggere Laura Bosio che era presente a Bologna, era previsto un incontro con lei a metà goirnata, una donna splendida. E di provare i tortellini della Cantina Bentivoglio! 🙂