In questi ultimi due giorni molti blogger, stimolati da Luca De Biase, stanno scrivendo cosa è per loro un blog. In sole 2000 battute. Stamattina mi sono letta la bella descrizione di Massimo Mantellini.
Per me il blog è tantissime cose diverse, in momenti diversi, e continuo a scoprirle man mano che scrivo.
Luogo, taccuino, rifugio, palestra, cronaca di un pezzo della mia vita che rileggerò da vecchia e sfoglierò come mia nonna sfogliava i carteggi ingialliti e i pesanti album fotografici con la copertina di cuoio…
Ma il blog è anche una maschera, con la quale puoi giocare a essere quello che vorresti e che non riesci ad essere. Senza volto, senza età, senza i vestiti e la voce che così facilmente ti connotano agli occhi degli altri, con le sole parole, puoi osare non un’altra identità, ma dei piccoli spostamenti dell’essere verso quell’immagine migliore di te che hai dentro ma non sempre riesci a tirar fuori. Non fingi. Provi, sperimenti su un terreno più protetto e più facile della quotidianità il gioco difficile delle aspirazioni.
Io sul blog sono un po’ più socievole, un po’ più tollerante, un po’ più lieve, un po’ più paziente di quanto non sia nella realtà. Non tantissimo, appena un po’. Ma un po’ che ogni tanto ho la sorpresa di ritrovare nella vita reale.
Il blog è un paio di occhiali speciali, che quando li inforchi ti fanno vedere il mondo, le parole degli altri, le persone, con un po’ più di attenzione. Occhiali che aguzzano la sensibilità insieme alla vista, che ti fanno soffermare invece di sorvolare.
Quando sai di avere un luogo per raccontare, un luogo che ti aspetta, con delle persone che aspettano, vedi più facilmente storie e racconti intorno a te, fai attenzione alle parole, ti si creano in testa connessioni nuove, ti appaiono immagini che vorresti subito fissare per non perderle. Ma soprattutto, cominci a dare a queste parole e a queste immagini una forma e un senso che non siano solo per te, ma anche per le altre persone che aspettano.
Col tempo, diventa una delle abitudini piacevoli dei tuoi giorni.
Lo stimolo nasce da Luca Conti.
Scusa Luisa, hai ragione tu.
è vero..io almeno ti aspetto!!
ciao continua a far fluire così bene le parole verso di noi come un’onda che pian piano si sdraia sulla spiaggia..
simonetta