Auguri archiviati, auguri seriali, auguri personali, auguri telegrafici e auguri-fiume, auguri-sorpresa perché inattesi, auguri sperati ma non arrivati.
Gli ultimi giorni prima di Natale raccontano le nostre abitudini che cambiano di anno in anno, fanno emergere improvvisamente i ricordi.
Quest’anno le cartoline elettroniche, quelle che dovevi cliccare, andare su un altro sito e partiva subito una musichetta e un’animazione, sono assolutamente out. Non le manda più nessuno.
Google insegna: per farci notare niente paga più della semplicità. Quindi, la sobrietà impera. Il trend è per i biglietti statici, in formato html, dall’iconografia talmente tradizionale che mi ha ricordato i biglietti che negli anni ’60 si appendevano a un nastro rosso negli ingressi delle case borghesi. Più biglietti c’erano, più estesa la rete di relazioni, esibita lì sotto gli occhi di tutti. Come allora, trionfano le candele rosse, i presepi con bue e asinello (non si venderanno più all’Oviesse, ma in rete siamo in pieno revival), il vischio e l’albero con le palle luccicanti.
Per le scritte, stesso ritorno alla tradizione, con il corsivo inglese a farla da padrone.
Ci sono anche la saggezza e la poesia, con una netta preferenza per l’oriente: le ciaramelle pascoliane sono ormai un lontano ricordo, come i biglietti con la porporina; da veri cittadini globali attingiamo a Hikmet, Tagore, Madre Teresa, gli haiku giapponesi, Vivekananda, il Dalai Lama. Ho ricevuto una sola Emily Dickinson, tradotta da Mario Luzi.
Ma dopo aver scorso immagini e parole, i nostri occhi vanno direttamente al punto cruciale, alla riga Destinatario del programma di posta. C’è il nostro nome o siamo tra gli infiniti undisclosed recipients?
J 26 (1858) / F 17 (1858)
It’s all I have to bring today –
This, and my heart beside –
This, and my heart, and all the fields –
And all the meadows wide –
Be sure you count – sh’d I forget
Some one the sum could tell –
This, and my heart, and all the Bees
Which in the Clover dwell.
È tutto ciò che ho da offrire oggi –
Questo, e il mio cuore accanto –
Questo, e il mio cuore, e tutti i campi –
E tutti gli ampi prati –
Accertati di contare – dovessi dimenticare –
Qualcuno la somma potrà dire –
Questo, e il mio cuore, e tutte le Api
Che nel Trifoglio dimorano.
(Traduzione di Giuseppe Ierolli)
Un sereno Natale
Io ricevo spesso cartoline con la musichetta e l’animazione dalla mia ragazza. Che faccio, le dico che lei è out? C’è anche chi mi scrive email corrette, senza pesanti allegati e in perfetto stile, ma spesso sono noiose e antipatiche. E’ da un po’ che leggo i tuoi consigli sulla scrittura per il web e non solo cara Luisa. In generale fai bene a consigliare di personalizzare i nostri messaggi e a scrivere in maniera semplice. Ma io mi diverto tanto con quelle animazioni a volte, lo confesso. Consiglio a tutti le formiche di Fabio
Vettori. Alla mia ragazza quest’anno le ho mandato l’agenda, delle cartoline, il calendario cartaceo con queste simpatiche formichine e ogni tanto ci scambiamo le cartoline elettroniche da questo sito. Forse siamo “out” ma ci divertiamo un mondo…
amo molto scrivere anche io…. leggero attentamente il tuo blog.erika