Pling! C’è posta per me.
Oggetto: Cepu diventa editor!
Penso subito a un refuso: il tutor più onnipresente degli universitari stanchi propone un corso per diventare editor. La cosa mi incuriosisce.
Apro e leggo:
Cepu aggiunge un nuovo servizio: mette a disposizione il proprio materiale didattico per il tuo studio!
Materiale didattico aggiornato ogni 6 mesi, con approfondimenti su ogni materia d’esame; pubblicazioni esclusive relative alle diverse facoltà con informazioni sulla singola cattedra, sull’esame e sullo specifico professore.
I materiali didattici Cepu, un prezioso e insostituibile strumento per la tua preparazione!
No, Cepu decisamente non è diventato editor. Altrimenti, avrebbe usato la parola giusta.
Avranno pensato che il primo passo per un publisher sia spubblicarsi.
Tutor, editor. “Editore” sarebbe suonato male. A parte che nel caso è sbagliato pure quello.
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Ma di chi è la colpa? Dei giornalisti supponenti e ignoranti (quasi quasi questi giorni di anonimato fanno pensare che è meglio sapere il peccato e non il peccatore), i pubblicitari che pensano di essere dieci spanne sopra il loro pubblico, delle società di consulenza che pensano che sponsor e media, siano parole inglesi, di quelli che leggono il nome di Musil come se avesse l’umlaut (e fosse americano) e sbagliano l’accento di Schumacher e la pronuncia di Michael, dei politici che non sanno chi sia Mandela e degli uffici concorsi che fanno domande sulla data di costituzione della terza repubblica francese e sugli atti del parlamento di Francoforte, senza ovviamente conoscerne la risposta.
Il declino di questo paese comincia dall’ignoranza eretta a virtù. Mao e Pol Pot sono vivi e vegeti e i loro seguaci, passati al “nemico”, ai posti di potere. Sì, proprio dove una volta avrebbero voluto la fantasia.
Ad maiora
Luigi Muzii
Scusate la mia ignoranza. Ma non capisco perché ha sbagliato Cepu dicendo che è diventata Editor …
Ciao, non ti ricorderai di me, ma ti mandai una mail per chiederti consigli… Adesso ho il mio blog e, prima di tutto, ho linkato il tuo perchè è davvero il mio preferito. Non commento mai, vero, ma da te posso solo imparare e trovo inutile aggiungere parole… Grazie sempre, Laura
Ineccepibile; e tragico, se non facesse ridere…o è viceversa?