Nell’email aperture e chiusure, saluti e congedi, sono un vero terreno minato, la parte più delicata, in cui ben pochi riescono a cavarsela.
Molti addirittura rinunciano, e il risultato sono quelle email senza capo né coda che scoraggiano tanto a impegnarsi in una risposta. Ne ricevo parecchie, e spesso mi chiedo perché il mezzo elettronico autorizzi tanta trascuratezza. Tutti amiamo essere salutati.
Il problema è generale, se se ne è occupato qualche giorno fa persino il New York Times in un articolo dal titolo Sinceramente tuo, le variazioni online.
La cosa più difficile – anche nella comunicazione di business – pare sia trovare il giusto equilibrio tra necessaria formalità e altrettanto necessario calore.
Si scivola facilmente nei saluti xoxo (abbracci e baci), mettendo spesso in imbarazzo l’interlocutore. Se invece in una corrispondenza di lavoro entra un po’ di freddezza, il punto in cui la si percepisce nettamente è sempre lì, nella chiusura, che passa a un freddo “cordialmente” o “cordiali saluti”. Che, a dispetto dell’etimologia, su internet hanno in genere ben poco a che fare con il cuore.
Attraverso l’articolo, sono arrivata a Netmanners, una vera enciclopedia dell’email cortese, completa di blog.
PS credo che in italiano il corrispettivo di xoxo sia il sempre più dilagante “bacio”, senza articolo.
Cara Luisa,
eh, lo so che ora tutti chiudono scrivendo “bacio”, ma io che lo facevo già dieci anni fa, mai però abusandone, sempre solo rivolgendolo a chi se lo merita davvero, il bacio, ora faccio un po’ fatica a separarmene… Uffa.
Bacio
😉
Giovanna