Comunicare la fisica. A scuola non l’ho mai studiata, quindi non ho mai comunicato nulla, ma la fisica mi aspettava al varco in uno dei miei primi anni lavorativi e sotto forma di un incontro grandioso e terrorizzante: due ore di diretta radiofonica dal Cern di Ginevra.
Il tempo che passai lì fu bellissimo, ma studiai come una matta per poter intervistare dignitosamente due famosi fisici e trasmettere concetti complicati al pubblico pomeridiano di casalinghe e artigiani. Se non fosse stato per un gentilissimo professore di fisica dell’università di Cagliari, che si prese a cuore il mio caso e mi spiegò in lunghe telefonate e con infinita pazienza i concetti di infinitamente grande e infinitamente piccolo, non me la sarei mai cavata.
Ora alla comunicazione della fisica lo staff del Pirelli Award, in collaborazione con l’Università di Trento, dedica un libro in italiano e in inglese, scaricabile interamente da Internet: Comunicare la fisica, Communicating physics.
fisica è stata le mia materia di maturità e il mio primo esame universitario, seguito da chimica generale. Non sarei meno terrorizzata di te… ammesso che la cosa ti consoli.
🙂
ps. poi mi dà un po’ sui nervi rendermi conto di quanto poco la mia memoria funzioni, e infatti, più che il cancro, il mio terrore è l’Alzheimer, del quale a mio avviso do già ampi segnali. Ma ognuno fa i conti con le sue paure…
Sto leggendo: Breve storia del cosmo
di G. Staguhn ed. Salani, 1999
Chiaro, lineare, ottimo per avvicinarsi all’ astrofisica
ciao, Patrizia