In questi giorni sto studiando e riflettendo sul tema della scrittura in rapporto al brand.
Considero “brand” un termine per niente semplice e mi sto impegnando a capire come spiegarlo in un contesto molto divulgativo, al di fuori del mondo della comunicazione.
Un esercizio che trovo sempre utilissimo: come lo spiegheresti a un bambino di 5 anni? e a tua nonna (le nonne di una volta ovviamente, non quelle internettiane di oggi)?
In genere mi aiuta a sbrogliare matasse, a superare impasse, a vedere le cose da un altro punto di vista e quindi – quasi sempre – a trovare un linguaggio più fresco e meno scontato.
Nel mezzo delle mie elucubrazioni, faccio una puntata su un famoso sito che vende elettronica di consumo. Alla ricerca della macchina digitale che mi è stata consigliata, incontro la parola “brand” dove meno me l’aspetto. “Seleziona il brand”, cioè scegli tra Canon, Sony, ecc. Insomma, la marca.
Capirà il navigatore medio, mi sono chiesta? Sarà una raffinatezza del webmaster o webcopy, per scrivere qualcosa di più trendy? O sono io che sono rimasta indietro, e “brand” è entrato nel linguaggio comune?
Non ho sciolto il mio dubbio, ma dove stai portando il navigatore verso una scelta d’acquisto, penso che più sei chiaro e semplice, meglio è.
Tanto più dove vendi phon, computer e macchine digitali, non un abito di Armani o una lampada di Artemide.
e’ un termine in forte “espansione territoriale” negli ambiti fashion. Secondo me, per scegliere un phon ci vorrebbe un bel Seleziona la marca, che e’ ancora tanto in voga
brand = marca
la cosa ha lo stesso bisogno di spiegazioni di
son = figlio
paper = foglio
l’utente ha bisogno di spiegazioni ?
l’utente non è adatto al prodotto