Tra le motivazioni che più di tre anni fa mi spinsero ad aprire questo blog – talmente tante, ora lo so, che non le conto più – tra le più chiare c’era quella di rompere la corazza di razionalità in cui mi avevano costretto per anni sia il Mestiere di scrivere, sia il mio lavoro in un’azienda di informatica. Razionalità di pensiero, di organizzazione, e anche di linguaggio.
Insomma, come scrissi nel mio primo post, dare un po’ di spazio e qualche piccola chance al mio emisfero destro.
Oggi, guardando questo blog e anche gli scaffali della mia libreria, ho capito quanto spazio si sia preso. Solo in questa pagina ci sono un link fisso a un oroscopo, sia pure scherzoso e intelligente, tre sullo yoga, e persino un libro sui tarocchi. I tarocchi, di recente me li hanno anche fatti, e non mi sono sottratta né a una lettura della mia vita attraverso le pietre, né all’elaborazione del mio “cielo”, un grande foglio pieno di segni di cui non capisco niente, ma che è bellissimo da vedere.
Mi viene da ridere, perché nulla è cambiato nella mia natura essenziale e profonda di persona razionale, anzi direi che la mia propensione a interrogare me stessa piuttosto che il cielo, le pietre o i fondi del the si è addirittura rafforzata.
Ma se tutto – il cielo e le stelle, i segni e le opportunità – è già dentro di noi e non fuori, allora la cosa interessante diventa scoprire le tante strade capaci di farti arrivare lì dentro e attingerci qualcosa di bello.
Una di queste strade – la più interessante anche per la scrittura – l’ho percorsa insieme a Piera Giacconi e a un gruppo di amiche manager, formatrici e comunicatrici, chiuse per un intero weekend a lanciare dadi, leggere fiabe, ascoltare e trascrivere sogni. Ne sono uscita con la mia prima – e finora unica – fiaba, la fiaba della mia vita, scritta nel più tradizionale stile dei Fratelli Grimm.
Tradizionale e terribilmente triste, forse perché, come scrive Piera nel suo sito La voce delle fiabe, “Quando l’uomo smette di sognare, si ammala”. Le donne si ammalano molto di più, ma il mondo delle fiabe può essere un’efficacissima terapia.
“È” o “sarà” a Roma!?
Secondo me Luisa nei Tarocchi è una Papessa: donna molto seria, vedo anche la Ruota della Fortuna e un anche denari ,tanti, almeno glielo auguro!