Anatomia dello scrivere (Unipress 2006, 26 euro): un titolo strano e anche un po’ inquietante, che però mi è subito piaciuto molto. Faceva pensare al corpo, ai suoi pezzi, allo smontaggio e rimontaggio, al tavolo di dissezione, persino all’autopsia (irresistibile per una appassionata di gialli e legal thriller come me).
Una dimensione del lavoro sul testo che mi è sempre piaciuta tanto. Quello che molti creativi disdegnano, il lavoro di editing, io lo adoro. Può trattarsi di un bilancio aziendale, di una brochure, di un saggio, di una pagina web, non importa. Mi metto lì con lente di ingradimento, forbici e colla. Taglio, sposto, reincollo, titolo, sottotitolo, alla ricerca di un nuovo e migliore equilibrio.
Un lavoro che deve appassionare molto anche Vito Maistrello, docente di italiano scritto presso le Università di Trento e di Padova e autore del volume.
Il libro, infatti, nelle sue 350 pagine riporta e racconta nel vivo un intero corso universitario sull’italiano scritto, dalla prima lezione all’ultima. C’è tutto dentro: la lezione, gli esercizi degli studenti commentati dal docente, la letteratura più importante sul tema, l’ortografia e la punteggiatura, le scritture scientifiche, il lessico.
Il libro è stato pensato e scritto per gli studenti universitari e per chi scrive saggi di vario tipo e dimensioni, ma è interessante per tutti coloro che si occupano di scrittura funzionale e la insegnano.
Ci sono tanti modi di “stare” con i testi.
Ci si può immergere all’interno dei testi degli altri, dando il nostro contributo editoriale, oppure nelle nostre bozze, cercando di far uscire dal bozzolo una farfalla.
O ancora – come ho fatto io per tutta la mattina – si creano dal nulla forme e immagini che ancora non esistono. Lì non stai né dentro né fuori. Aspetti che si formi un’immagine, o un frammento di essa. Appena arriva, ci lavori con le parole.
La fai crescere, finché non la senti compiuta. E non ti senti tanto un meccanico, ma più un pittore o uno scultore. Non grande, ma professionale e onesto sì.
Quando è finita, lo sai. Allora basta un tocco, un’ultima pennellata. Niente di più.
Il libro di Maistrello è introvabile e, per quanta fiducia si possa avere, sfogliare un’opera prima di acquistarla è un gesto di rispetto anche per l’autore. Dov’è reperibile, oltre che presso l’editore, soprattutto per quelli che non hanno la fortuna (?) di vivere a Padova?