Gli ultimi libri
Un articolo di pochi giorni fa sul Poynter trattava un tema molto interessante: cosa possono imparare gli scrittori dagli atleti? Rispondeva una famosa giornalista sportiva. Possono, devono, imparare il valore dell’allenamento, quello quotidiano. Magari poco, ma ogni giorno, con costanza. La giornalista confessa che se un giorno non ha da scrivere, va a fare una passeggiata, trova una persona dalla faccia interessante in un giardino o in metropolitana e ci scrive sopra almeno una cartella. Possono, devono, imparare che si […]
Del successo travolgente in Francia del libro Bonjour paresse avevo già letto sui giornali. Da dipendente media di una grande azienda – quale è anche l’autrice del libro – era soprattutto il sottotitolo ad attirarmi: “Come sopravvivere in azienda lavorando il meno possibile”. Non che mi interessi come obiettivo: ho sempre pensato che evitare il lavoro sia faticosissimo, si fa prima a farlo. Però mi sono sempre chiesta perché in azienda c’è chi lavora moltissimo e chi niente, perché alcune […]
Il titolo di questo post mi accompagna da molto tempo, è anzi una delle mie massime preferite. Me ne sono ricordata in questi giorni leggendo il writing tool n° 44 di Roy Peter Clark sul Poynter. Il quale Peter distingue due modalità per conservare tutto ciò che può tornare utile al giornalista e allo scrittore professionale: il metodo del concime e il metodo della scatola di spaghi. Nel primo caso si conserva memoria dentro di sé di idee, spunti, suggestioni, […]
Il bianco della neve è un colore silenzioso. Non c’è suono nel freddo vuoto e soffice. Non c’è prospettiva, né distanze, se non quella segnata dal volo degli uccelli. La signora in nero si siede sul bordo del precipizio bianco a contemplare il silenzio mentre la neve si riflette sul suo viso pensoso, e lo illumina. E nel bianco della neve lei riflette la sua anima in cerca di quiete. Giuseppe De Nittis avvolge di nero le spalle bianche delle […]
A Roma siamo in piena campagna per le prossime elezioni regionali. I muri sono pieni di manifesti, uno sull’altro. A parte le campagne dei due candidati a presidente della Regione, entrambe molto professionali, il resto è una fiera di facce dai sorrisi forzati e inquietanti e di slogan senza senso. Eccone un piccolo campione: “La tua energia. La mia voglia di fare.” “Io ci credo!” “La tua fiducia al centro del mio impegno.” “I tuoi diritti. Il mio dovere.”
Oggi, sulla prima pagina del supplemento Affari Privati del Sole 24 Ore, c’è un articolo sul silenzio e l’ascolto, due parole che si stanno facendo strada nel concitato mondo dei media e della comunicazione. Scrive Claudio Achilli: “Nel mondo di oggi, fatto di comunicazione frenetica, c’è forse, in modo imprevisto, uno spazio per un nuovo silenzio. La gran parte della nostra comunicazione oggi si attua nel silenzio delle email e degli sms: un tipo di comunicazione più discreta e silenziosa […]
“Malgrado le apparenze, gli italiani non usano parole come pane, vino, religione, laicismo, tasse, zucchero, terrorismo, tram, sciopero, padre, madre, carciofo, pomodoro, panettone, maremoto, Dio, amore, malinconia, morte. Non credete alle vostre orecchie ingannevoli: queste parole non si ascoltano mai. Gli italiani amano (o amavano) soltanto due locuzioni avverbiali: E QUANT’ALTRO e IN QUALCHE MODO.” E’ l’incipit dell’articolo di Pietro Citati sulla pagina culturale centrale di Repubblica di oggi. Un articolo profondo e arguto sulle nostre cattive abitudini di parlanti […]
La incontro tutte le mattine all’imbocco della metropolitana, stazione Flaminio. E’ alta, bionda, con gli occhiali, imbacuccata, con un cappello di lana in testa e il giubbotto verde fosforescente dei ragazzi che distribuiscono la stampa freepress. Sul suo c’è scritto LEGGO. E infatti legge la ragazza bionda, appena ha finito di distribuire il suo pacco di leggerissimi quotidiani. Legge pesantissimi volumi che tira fuori dal suo zaino. Poggia lo zaino per terra, ci si siede sopra ed entra nel “suo” […]
Una domanda che mi viene fatta spesso riguarda il costo delle parole e le “tariffe” di un copywriter. Non so assolutamente rispondere e io stessa a volte non so come regolarmi quando devo farmi pagare. Ci sono tante variabili in gioco e in genere mi faccio aiutare dal buon senso. Per il web, ho provato a buttare giù qualche indicazione, che penso valga anche offline. Sicuramente la classica “cartella” non ha alcun senso. I testi brevi e leggeri costano infinitamente […]
Ho sempre amato le lingue straniere, fin da piccola. Uno dei miei primi libri veniva dalla Germania, era un album con i fogli spessi di cartone e illustrava con immagini dettagliatissime la casa, la fattoria, la stazione, la scuola e molti altri luoghi della vita quotidiana. Oggi oggetto, ogni persona, aveva la sua parolina tedesca accanto. Io non sapevo ancora leggere, ma le parole mi venivano lette, con una pronuncia più o meno attendibile. Più grande, oltre al tedesco, ho […]
Un paio di anni fa, una lista di discussione americana per scrittori professionali trattò per vari giorni un tema che mi interessò molto e sul quale ho poi sempre riflettuto: scrivere nei momenti difficili. Come fare a concentrarsi sulla scrittura, a mettere insieme parole per vendere biscotti, attirare turisti verso isole tropicali, tessere le lodi di un profumo quando si è depressi, stanchi, abbandonati, delusi, preoccupati per la salute di chi ci sta a cuore. Chi per professione scrive deve […]
A questa triade di aggettivi, sempre più diffusi negli scritti e nei discorsi degli italiani, dedica oggi un articolo Pietro Citati su La Repubblica. Il “massimo” andrebbe contestualizzato e verificato, dando per esempio dei termini di paragone o dei metri di misura. Invece di massimi ce ce sono moltissimi, in ogni campo. ma soprattutto in quello universitario e della critica. Un “grande”, invece, nella sua estrema genericità, non si nega a nessuno. Poiché nessuno può decretare chi è grande, tutti […]
Nel passaggio da un anno all’altro, le previsioni si sprecano. Sulla comunicazione ne ho lette parecchie in giro per il web. Quelle di Gerry McGovern sono arrivate ora nella mia casella di posta. Le riporto, sia perché la persona è in gamba, sia perché si riferiscono in particolare a chi scrive per il web. Il web editor, la persona che meglio sa distinguere i contenuti buoni da quelli cattivi, godrà di maggiore autorevolezza. I siti diventeranno più piccoli: una buona […]
Amy Gahran è una delle scrittrici professionali che apprezzo di più, e da più tempo. Il suo Contentious aprì un po’ prima del Mestiere di Scrivere e mi fu utilissimo, un vero modello. A lungo, Amy ha scritto soprattutto di parole e contenuti. Poi c’è stato un lungo silenzio, prima di tornare con il suo ricchissimo blog, circa un anno fa. Oggi ho sentito la sua voce in un file mp3 registrato da lei con dei consigli di scrittura. La […]
Alba dell’anno. Amati, abbandoni. Biglietti buttati. Botti banditi. Carte a colori, cornetti, conchiglie. Con calde carezze, in comodi cuori. Dinosauri diventano disegni donati. Eppure entrano ed escono, si ergono, esistono. Forse faranno fatica, ma in festa. Gomito a gomito, giorno per giorno, in girotondi giganti di gesta. Hai pianto? Impallidisci, infatti, e hai un’iride inquieta. Le lacrime lavano lamenti e livori. Messaggi mancati, messaggi malati. In notti nascoste: nonne, nipoti, neonati nascenti. Omaggi ossequiosi, oroscopi oscuri, onde di oceani che […]