Sarebbe bello se molte aziende facessero quel lavoro di analisi e riscrittura dei propri testi che con pazienza e passione stanno facendo molte amministrazioni, grandi e piccole.
Una grande, la Provincia di Genova, ha appena pubblicato un bloc notes per i propri dipendenti che è un gioiellino di utilità e leggerezza. E’ un blocco, dal titolo Chiariamoci!, che alterna in una trentina di pagine indicazioni di buona scrittura, un mini vocabolario della lingua italiana, consigli di impaginazione e grafica, una serie di testi amministrativi “prima e dopo la cura”, più pagine per appunti con una serie di “perle” di classico burocratese.
Il Comune di Schio, in provincia di Vicenza, l’anno scorso ha chiamato il professor Michele Cortelazzo – docente di Linguistica Italiana all’università di Padova -, per insegnare a un gruppo di dipendenti come scrivere i documenti comunali in maniera chiara ed efficace, comprensibile per il cittadino. Il prodotto di questo corso è in un libro pubblicato da pochi giorni da Maggioli: Il Comune scrive chiaro. Come semplificare le comunicazioni al cittadino. 24 documenti, anche di una certa complessità, con le riscritture, gli interessanti commenti alla riscrittura e, per ognuno, gli indici di leggibilità anche in relazione alle parole del vocabolario di base della lingua italiana (7000 parole!) elaborato da Tullio De Mauro. Più 11 pagine di manuale di stile, che rispondono alle principali domande che si pongono i dipendenti pubblici quando scrivono un documento.
E noi che non siamo dipendenti dela Provincia di Genova, dove lo troviamo?
anche a me interesserebbe molto questa pubblicazione perchè ho già tenuto dei corsi sullo stesso argomento presso la mia amministrazione (un azienda sanitaria locale).E’ possibile trovarla in rete??
grazie emma
conoscerete certamente il grande bruno munari:
“Complicare è facile,
semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere,
tutto quello che si vuole:
colori, forme,azioni, decorazioni,
personaggi, ambienti pieni di cose.
Tutti sono capaci di complicare.
Pochi sono capaci di semplificare.
Per semplificare bisogna togliere,
e per togliere
bisogna sapere che cosa togliere,
come fa lo scultore quando
a colpi di scalpello toglie dal masso di pietra
tutto quel materiale che c’è in più.
Teoricamente ogni masso di pietra
può avere al suo interno una scultura bellissima,
come si fa a sapere dove ci si deve fermare nel togliere,
senza rovinare la scultura?
Togliere invece che aggiungere
vuol dire riconoscere l’essenza delle cose
e comunicarle nella loro essenzialità.
Questo processo
porta fuori dal tempo e dalle mode….
La semplificazione è il segno dell’intelligenza,
un antico detto cinese dice:
quello che non si può dire in poche parole
non si può dirlo neanche in molte.”
tu cara laura sei una che sa semplificare e rendere accessibile a tutti anche le cose più complesse…grazie simoff
Le informazioni su Chiariamoci! possono essere richieste a p.poggi@provincia.genova.it
Luisa
Laura o Luisa? 🙂
In ogni caso è così bello e così sentito quello che ti scrive Simoff che non è proprio il caso di “sottigliare”, come direbbe il mio capo troglodita! Il tuo blog è bellissimo ed è l’unico che riesco a seguire con costanza, interesse e piacere.
Non smettere mai.
Paola
Complimenti per la segnalazione. Citando la fonte ho ripreso la notizia sulla parte dedicata all’e-government di http://www.smaunews.it.
Saluti
Luigi Ferro