“Stiamo esagerando. Siamo più inglesi degli inglesi.” scriveva ieri Gian Luigi Beccaria sul Tuttolibri della Stampa. Ed elencava una serie di falsi anglismi e di parole che ormai usiamo tutti i giorni e che “in America o in Inghilterra nessuno userebbe mai”.
Per esempio:
devolution > in inglese decentralization
autogrill, autostop, camper, spider > esistono solo da noi
cargo > in inglese è il carico trasportato, non il mezzo di trasporto
vamp > in inglese è un verbo, non un sostantivo
hacker > in inglese cracker
replay > in italiano si dovrebbe dire “moviola”
dialect > in inglese non è “dialetto” (vernacular), ma “varietà linguistica”
consistente > ormai usato in italiano per “coerente”
abilità > ormai usato in italiano per “capacità”.
Per continuare:
educazione non è un prestito da education, ma una merce sempre più rara;
exciting, non è eccitante, limitato alla sfera sessuale, ma emozionante
e gli altri…
Ciao, Ardovig
“hacker > in inglese cracker” no questa non passa, l’inglese è un esperanto globale, non quella dell’isoletta oltre la normandia.