Efficace lo shampoo, che ha gonfiato a dismisura le mie liscissime ciocche, curioso il testo che lo circonda, davanti e di dietro, tanto che non ho potuto resistere e l’ho infilato nello scanner.
Mentre “massaggiavo dolcemente” la mia cute, così come raccomandato, non ho potuto fare a meno di esaminare il testo con occhio professionale.
Mi veniva da ridere, perché il flacone dello shampoo mi sembrava contraddicesse parecchie delle buone regole di “scrittura efficace” che noi scrittori professionali andiamo predicando:
- un sacco di maiuscolo, di difficilissima lettura
- una pletora di messaggi, molti ripetitivi: shampoo rassodante, volume non-stop, nuovo azione solleva-radici, 18H volume, expansyl, rassoda e sostiene dalla radice, volume lunga durata, capelli piatti, fini, senza volume (sì, oddìo, sono proprio i miei, ma perché deprimermi così?), tutto in meno di dieci centimetri quadrati
- il retro è quasi illeggibile, tanto è pieno zeppo di testo, una vera enciclopedia portatile ad uso delle proprietarie del capello liscio: riassuntino della pagina precedente, figurina su come funziona il sistema gonfiachiome, istruzioni (applicare sui capelli bagnati, massaggiare dolcemente, risciaquare… e che altro sennò?), risultati dei testi (700 donne in Europa, test di autovalutazione), una sfilza di ingredienti sconosciuti in grecolatinenglish, e paroloni come “specificatamente”, “volume assoluto”, “veramente amplificata”, “acconciatura” (come nei vecchi parrucchieri di una volta), e infine pure l’indirizzo di Place Vendome e quello di Torino.
Tutto in due facciatine di plastica.
Nemmeno un’ode all’onda, una piccola suggestione poetica come nelle scatole e nelle carte dei cioccolatini.
Eppure, quanti sogni, quanti pensieri sono legati a una chioma che vola o a una ciocca che sfugge.
Eppure, all’Oréal sanno il fatto loro, e certe scelte non le fanno a caso.
Mentre passo il phon, mi domando: ma a quale caspita di target appartengo?
Immagino che l’effetto desiderato (sul cliente, non sul capello) sia proprio quello che tu definisci “da enciclopedia”. Quasi nessuno leggerà, ma sarà percepito un senso di scientificità tale da giustificare il probabile sovrapprezzo.
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Probabilmente il vero messaggio è quello degli spot televisivi, in cui le superbellone dello star system vendono sogni femminili. E poi, non si dice che un eccesso di informazioni ha lo stesso effetto di una carenza, cioè impedisce di selezionare quelle veramente utili? Probabilmente ciò che è scritto sul flacone deve solo colpire per la quantità dei dati, che scoraggia la lettura: il target femminile visto come tendenzialmente analfabeta?
il livello medio della cultura negli ultimi 50 anni è sceso e leggere anche solo 3 righe ( incomprensibili per la dimensione del carattere) di testo per la maggior parte è una fatica immane! andando avanti cosi come faremo ad avere professionalità brillanti e esperti competenti? giovanna
Anche “liscissime” non è niente male!
i commenti precedenti giustificano la cosa con motivazioni razionali. io penso piuttosto che “si faccia cosi’ perche’ si è sempre fatto cosi'”, in più aggiungendo ogni volta qualcosa, ansia da prestazione del product manager…
Sono d’accordo con Gianluca pondga…
Il commento è che secondo me i discorsi li porta via il vento intanto io quelle cazzate sugli articoli da bagno li leggo a punto quando sono a c….e
Luisa, come non pensare a Gaber?
😉
perallentard’arco
Ebbene sì… lo vado subito a comprare!
quello “scafato”, che normalmente viene evitato come una peste da tutti i produttori 🙂