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12 Settembre 2005

A proposito di “volere”…

Non sapevo che oltre alla volontà esistesse anche la nolontà. L’ho imparato stamattina dalla “parola al giorno” Zanichelli

nolontà

[vc. dotta, lat. tardo noluntate(m), da nolle
‘non volere’, sul modello di voluntas, genit.
voluntatis ‘volontà’; 1954]
s. f.
* (filos.) Atto di volontà in base al quale si
fugge il male.
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7 risposte a “A proposito di “volere”…”

  1. Ma un inglesismo o un qualsiasi prestito, sono parole italiane a tutti gli effetti, volenti o nolenti? un dubbio riguardo un problema di accessibilità. In un testo le parole “computer”, o “mouse”, ecc ecc le devo marcare come o no? nel dizionario ci sono, ES eng, ma certamente la pronuncia non è quella che si otterrebbe leggendo le parole. Però, non sono inglesi, ormai sono italiane. Non so.

  2. Nel Dizionario di filosofia di Nicola Abbagnano viene riportato l’uso che San Tommaso fece del termine proprio come “fuga dal male”. Altri sensi come “volontà inibita” o “assenza di volontà” sono impropri.

  3. Il Nolito, in Sicilia, è il pensiero, la fantasia, il ghiribizzo, l’invenzione, il capriccio, la bizzarria. Adesso capisco perché i Siciliani hanno un approccio creativo al lavoro.
    No- litum (irregolare di fero, fers, tuli, latum, ferre) No?

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