Lugano per me è l’immagine di un ottocentesco cancello di ferro battuto che si apre sul lago. Non ho visto molto altro giovedì e venerdì. Sono arrivata di notte e ho solo potuto immaginare i profili delle montagne dalle mille lucine che mi circondavano.
Ho trascorso le giornate in aula nella sede della Radiotelevisione Svizzera e, quando sono uscita per una passeggiata, il lago era solo una parete di nebbia. Non importa. Ho scoperto lo stesso tante cose che non conoscevo di questa strana piccola terra dall’aspetto teutonico – pulizia, parchi, portici – ma in cui si parla la mia stessa lingua. La si parla, e ci si tiene assai.
Una delle più longeve trasmissioni radiofoniche – ha la mia età 🙂 – è La Costa dei Barbari, un appuntamento settimanale dedicato alla lingua italiana, una “guida pratica, scherzosa per gli utenti della lingua italiana”.
L’intranet della Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana ha una sua “costina”, una sezione in cui si avvicendano testi leggeri che affrontano problemi linguistici molto seri e attuali: gli anglicismi, verbi emergenti quali implementare e scannerizzare, etimologie… uno spazio seguitissimo e molto commentato dai dipendenti.
Ma l’italiano che si parla e si scrive in Svizzera ha le sue particolarità, tanto da avere anche il suo dizionario: Lo Svizzionario. Te ne accorgi girando per i negozi e dando uno sguardo ai giornali: azione è l’offerta speciale, concordanza un accordo politico, una vista imprendibile quella che dà sul lago. Sì, perché sul lago nessuno ci può costruire sopra e rubarti il panorama.
Triste la nota sulla considerazione in cui gli Elvetici tengono la lingua italiana, molto saggio il pensiero sull’inedificabilità di un lago! Ciao, Ardovig
A me che sono di Novara, Lugano, ancora meglio Locarno, è un’appendice di casa, un prolungamento di Arona, una gita frequente,da fine settimana di quelle con papà e mamma, un pieno di benzina, e la cioccolata, e i fretellini piccolini, eravamo felici o forse no, è solo la nostalgia…
L’ultima vota è stata anni fa per una mostra di Roualt, però la Rtsi è la migliore Tv del mondo, la migliore Tv italiana comunque, colta, mai volgare, seria,con poca pubblicità e tanti approfondimenti, film d’autore, con qualche bella commedia in quel dialetto lombardo, un po’ brianzolo, che chi è cresciuto a Novara capisce e ride. Anche la scelta di invitare Luisa è una scelta di qualità, è la Tv che vorremmo avere e che non avremo mai, come le gite con papà, mamma, lo zio che non c’è più di quando ero bambino….
Cara Luisa,
e così sei stata anche a Lugano. Spero che gli incontri alla RTSI siano stati “riservati”. Non mi perdonerei di avere perso una tua relazione pubblica.
Anch’io seguo abbastanza regolarmente la Costa dei Barbari e da essa imparo molto.
Il nostro è davvero un italiano un po’ strano (hai dimenticato ad esempio natel per cellulare o telefonino). Ma non rinunciamo ad imparare e “sciacquare i panni in Arno” anche grazie alle opportunità che tu ci offri.
Quanto poi alle lodi sulla radio e la televisione svizzera di lingua italiana… Ma, tra le trasmissioni della RSI c’è anche “L’erba del vicino”, dedicata ai viaggi, ma non solo.
Ciao, Matteo
AKAIK yov’ue got the answer in one!