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risali negli anni

1 Gennaio 2005

ABC

Alba dell’anno. Amati, abbandoni.

Biglietti buttati. Botti banditi.

Carte a colori, cornetti, conchiglie. Con calde carezze, in comodi cuori.

Dinosauri diventano disegni donati.

Eppure entrano ed escono, si ergono, esistono.

Forse faranno fatica, ma in festa.

Gomito a gomito, giorno per giorno, in girotondi giganti di gesta.

Hai pianto?

Impallidisci, infatti, e hai un’iride inquieta.

Le lacrime lavano lamenti e livori.

Messaggi mancati, messaggi malati.

In notti nascoste: nonne, nipoti, neonati nascenti.

Omaggi ossequiosi, oroscopi oscuri, onde di oceani che opprimono e ottundono.

Propositi pazzi, parole possibili, pensieri che portano progetti possenti.

Quanti? Quali? Quattro almeno, un quadrifoglio nel mio quaderno a quadretti.

Restare a riva o rischiare la rotta?

Stanze spostate, sogni che sfumano.

Tanti timballi troneggiano in tavola.

Uno per uno, uvetta e ubriachi.

Versi versati in vasetti di vita.

Zaff, zaff, zaff… via la zavorra, solo zucchero e zen – zittisce la zia.

 

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12 risposte a “ABC”

  1. La tua poesia mi fa entrare in un atmosfera da inizio ‘900. C’è qualche eco di Palazzeschi.
    Il gioco su tutte le lettere dell’alfabeto, così ordinato, molto sperimentale…

  2. deliziosa…
    però non solo le lacrime, anche lettori e libri e lavoro e lodi liniscono lividi e lamenti…
    🙂
    buon anno!
    nilda

  3. Buon Anno! La poesia è deliziosa. Mi ha colpito:

    Restare a riva o rischiare la rotta?

    Come è nel tuo consueto stile sei riuscita a toccare una grande varietà di sentimenti e di stati d’animo senza dimenticare, ma nemmeno sottolineare, le

    onde di oceani che opprimono e ottundono.

    Grazie!

  4. Anche adesso,
    basito,
    come catafratto
    dal dolore
    eppure
    forte,
    giochi. Già…
    Hai
    intanto
    lisciato e lenito
    moltitudini di miserie,
    neppure nominabili.
    Osi,
    per piacere,
    quadrello
    rapido, rovente.
    Sai
    tutto,
    uomo.
    Vai, vedi, vuoi, vinci.

    Zitto!
    (per favore…)

  5. Bello cominciar un anno.
    Un acrostico, se così si può dire,
    ora che è presto è di buon augurio.
    Nuovo tempo, nuove sfide, buon umore
    Amo la poesia che da sola mi salva
    nel mare difficice che mi tocca
    navigare. Da solo alla ricerca
    ora di pace ora di guerra.

  6. o, ma che bella! anche adesso, a metà anno, a qualche giorno dall’inizio dell’estate. Grazie infinite per questo gioco lieve lieve che, come tutti i giochi più seri, arriva nel fondo dell’anima senza perdere il sorriso. Buona seconda metà dell’anno.

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