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risali negli anni

19 Dicembre 2004

La parola, che tutto muove

Gli scrittori professionali in rete non sono molti. Almeno quelli che si spendono, scrivono, condividono. Quei pochi li seguo tutti, attraverso i loro siti, blog, newsletter, anche per capire come se la passano e cosa pensano persone che fanno il mio stesso mestiere in realtà e paesi molto diversi dal mio.
Ho letto nei loro scritti, forse per la prima volta, una certa dose di ottimismo.

Rachel McAlpine, neozelandese, ha raccontato in una mailing list di aver lavorato moltissimo nell’anno che sta finendo, soprattutto con gli enti pubblici del suo paese, e di avere già tanti impegni di formazione e consulenza per il prossimo anno. Senza farsi troppa pubblicità, ma solo perché la domanda di buoni testi è cresciuta.

Gerry McGovern, parla addirittura del 2004 come dell’anno in cui l’editor ha raggiunto la maggiore età e si è compreso all’interno delle organizzazioni che i contenuti contano più della tecnologia.

E infine la catalana Neus Arqués, autrice della newsletter quindicinale La Gazetta de Manfatta, ha intitolato Parole, parole, parole l’ultimo numero dell’anno. Una collezione dei piccoli segnali che riportano la parola al centro della rete e un regalo finale che mi è piaciuto molto e che quindi vi rigiro: una poesia di Enric Casasses, che ho tradotto in italiano con un po’ di incoscienza:

Il modo più selvaggio,
selvatico e salvifico
di muovere il corpo, la maniera
più sottile e più muscolare, la più vicina alla Materia
Fatta Fonte Perché E’ Fonte,
il movimento del corpo
più insultante di tutti, e, sì,
il più amoroso, se si ama,
è la parola, e parlare.

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6 risposte a “La parola, che tutto muove”

  1. blog molto interessante, complimenti. vorrei che mi aiutassi a definire il mestiere di editor, a capire in cosa consiste. un editor interviene sulla scrittura dell’autore modificando materialmente pezzi, frasi , parole, o suggerisce tagli e sviluppi tenendosi lontano dal corpo fisico del testo?l’editor scrive al posto dello scrittore, a volte, se lo ritiene nesìcessario? o non deve farlo mai?grazie.(mattatoia_n.5@libero.it)

  2. Grazie per il regalo!!!!
    quiere in questo caso significa entrambe le cose “se ama” e “se vuole”:

    il più amoroso, se vuole,
    è la parola

    il più amoroso, se ama,
    è la parola

    l@nto

  3. Molto interessante il sito della McAlpine, l’ho inserito tra i miei preferiti come tanti altri che ci hai segnalato.
    Sarebbe bello avere un sito e scrivere e condividere e diffondere. Ci penso spesso, spessissimo, ma è un progetto che richiede costanza, impegno, tempo ed entusiasmo. L’entusiasmo abbonda, il tempo scarseggia, gli impegni, voluti e subiti, sono sempre troppi, la costanza è spesso in bilico.
    Ammiro chi, come te, ha avuto il coraggio di creare un sito, non un sito qualunque, ma un sito ricco, serio, chiaro, informativo.
    Ammiro chi, come te, con la vita piena come tutti noi, riesce armoniosamente, pregevolmente e generosamente a condividere la conoscenza e la crescita con gli altri.

    Spero di poter ricambiare.
    Grazie

    Ciao

    Gabry

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