Partendo dal titolo di Repubblica di domenica scorsa, “Mafia, nove anni a dell’Utri”, Stefano Bartezzaghi si sofferma oggi sullo stesso giornale sull’uso della virgola e i due punti:
Perché la virgola? E perché non i due punti, questo vecchio e glorioso arnese della razionalità occidentale?I due punti nei titoli (titoli di giornali o titoli di libri) vengono usati poco. Meno rara, almeno di recente, la virgola. Il problema è che nei titoli i due punti si intendono solo come apertura di una battuta di dialogo (si vede già nel sommario di *: “Il senatore: contro di me immondizia”).
La differenza cruciale è che i due punti introducono un meccanismo di causa ed effetto, la virgola solo una giustapposizione. I due punti promettono: ecco qua. La virgola dice, c’è anche questo, fa’ un po’ tu. Giorgio Manganelli, che dedicò un saggio al punto e virgola, introdusse due punti nel titolo del suo Pinocchio: un libro parallelo. Carlo Emilio Gadda invece usava spesso i due punti al posto della virgola. Virtuosismi nel meglio della letteratura del Novecento. Ora ce la caviamo con la piccola verga, quel sospiro dannunziano (“L’anno moriva, assai dolcemente…”) che in matematica precede le quantità decimali: le minuzie.
sono un copy e proprio in questi giorni ho rivalutato l’utilizzo di due punti, anche nidificati (si scusi la brutta parola). a volte è bello avere delle certezze.
ecco il mio breve testo=
sembra che il mondo sia stato riverniciato:
colori, calore e suoni riscoperti,
da interpretare e comunicare:
rilassatevi, al resto ci pensiamo noi.
a dimenticavo, il titolo è aprile
Forse perché perché in qualche caso i duepunti e altri segni di interpunzione o alfabetici non sono accettati (come nel “Salva con nome” di Word), e di conseguenza se ne sta perdendo l’uso, così come avviene per la “e” maiuscola accentata, che per la fretta è sostituita dall’e con l’apice. Altri pezzi di bello scrivere che se ne vanno… Arnaldo
Decisamente diverso è il caso, troppo sovente nelle e-mail e nei blog, di po’ scritto “pò”. Arnaldo
Penso che una bella riflessione sul punto l’abbia fatta kandisky sul suo stupendo “Punto, linea, superficie”; sui due punti non so …
“Non c’è ferro che possa trafiggere il cuore con più forza di un punto messo al posto giusto”.
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere.
E a proposito della virgola… Cosa avrà detto, e scritto?
It’s much easier to unstadernd when you put it that way!